Lo scorso 16 luglio la Guardia di Finanza di Brindisi avrebbe sequestrato 700 chilogrammi di sigarette di contrabbando, contenute all’interno della nave militare Caprera.
La nave, che al momento del sequestro, era appena giunta nel porto brindisino, era rientrata da una missione in Libia, durata 108 giorni, nell’ambito di un’operazione volta a supportare la Guardia costiera libica nell’individuazione dei barconi con a bordo migranti diretti in Italia.
Il sequestro è stato svelato ieri dal sito web della trasmissione “Le Iene”, in onda su Italia Uno, che ha rivela l’inchiesta condotta dalla trasmissione, che andrà in onda nel corso della prima puntata della nuova stagione, che ha portato alla luce una notizia che non finora non era emersa.
Sulla presenza del carico di sigarette a bordo della “Caprera”, il Tribunale di Brindisi avrebbe aperto un’indagine che, secondo alcune indiscrezioni, vedrebbe indagati alcuni marinai, membri dell’equipaggio in forza alla nave militare italiana.
Secondo quanto affermato dalla trasmissione “Le Iene”, il carico sarebbe stato scoperto grazie a un blitz effettuato a bordo dalla Guardia di Finanza.
La Marina Militare, dal canto suo, smentisce affermando invece che la segnalazione del carico a bordo sarebbe stato fatta direttamente dal comandante della nave che, accortosi della presenza di quello strano carico a bordo, avrebbe allertato la magistratura. Sull’episodio la Marina Militare avrebbe aperto anche un’inchiesta interna.
A prescindere da chi abbia scoperto il carico, resta da capire come e perché quei sette quintali di sigarette, contenuti in 72 scatoloni, per un totale complessivo pari a 3.600 stecche, siano finite su una nave militare italiana appena tornata da una missione in Libia.
