Il contrasto al lavoro nero nel brindisino inizia a dare i suoi frutti.
Sono undici le persone finite sotto indagine in seguito ai controlli effettuati dai Carabinieri del Nil (Nucleo Ispettorato del Lavoro) in collaborazione con i funzionari dell’Ispettorato Territoriale del lavoro in provincia di Brindisi.
Ad essere sottosposte a controllo sono state 25 aziende, di cui 17 risultate irregolari. Otto i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale emessi per impiego di manodopera in “nero”.
Sei persone denunciate sono titolari di impresa, quattro di ditte edili e due aziende agricole; tre invece sono titolari di panifici e due di bar.
Nello specifico, le violazioni rilevate contemplate nel Decreto Legislativo 81/2008 Testo Unico sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro hanno riguardato: gli obblighi del datore di lavoro e del dirigente (sorveglianza sanitaria); la valutazione dei rischi; l’informazione e la formazione dei lavoratori; la verifica delle condizioni e capacità dei lavoratori; la nomina del medico competente; i cantieri temporanei e mobili, l’idoneità tecnico professionale delle imprese affidatarie; le attrezzature munite di videoterminali, obblighi del datore di lavoro. Sorveglianza sanitaria, rischi per la vista, gli occhi e l’apparato muscolo scheletrico.
Complessivamente sono stati controllati 67 lavoratori, dei quali 15 sono risultati essere impiegati in “nero”. Nel corso delle verifiche sono state contestate ammende per un totale di 95.700 euro e sanzioni amministrative per 86.000 euro.
