Un fronte comune composto da 59 associazioni animaliste, tra cui compare anche la Delegazione OIPA di Ostuni, quello messo in atto dal Gargano al Salento per chiedere alla Regione che l’ordinanza balneare 2019 si allinei con la Legge regionale 56/2018, che lascia ai sindaci dei comuni pugliesi la scelta di individuare le spiagge accessibili agli animali.
«È stato presentato nella seduta di Consiglio regionale dello scorso 7 giugno – si legge nella nota congiunta diffusa alla stampa – un DDL per la proposta di modifica della L.R. 56 del 17.12.2018 in cui si vuole limitare l’accesso degli animali in spiaggia, permettendolo solo ai cani di piccola taglia portati in braccio fino all’ombrellone o in trasportino. Nella L.R. 56 invece si lascia a comuni e a concessionari di aree demaniali la scelta delle limitazioni. Ai comuni inoltre, la legge 56 affida il compito di divulgare l’elenco delle spiagge dog friendly e quelle vietate agli animali, in modo che siano tutelati sia coloro che hanno animali, che coloro che non li tollerano in spiaggia.
La Regione Puglia ha emesso lo scorso aprile una ordinanza balneare in contrasto nel punto Q dell’art 3, con la suddetta legge e quindi da modificare poiché illegittima. Invece ora pur di non modificare l’ordinanza si vuole cambiare la legge. Noi associazioni animaliste pugliesi e associazioni di categoria turistiche abbiamo fatto già fatto notare all’Assessore Piemontese con nota del 29 maggio scorso, l’illegittimità di tale ordinanza, ma ad oggi nessuna modifica è stata apportata.
Già due TAR, Lazio e Calabria, si sono espressi bocciando limitazioni d’accesso degli animali in spiaggia, quindi ci auguriamo che la Regione non proceda con tali restrizioni altrimenti procederemo con il ricorso al TAR Puglia. Molti imprenditori turistici sulla base della legge 56 hanno fatto investimenti nel settore animal friendly e accettato prenotazioni anche da chi ha cani di media e grande taglia; inserire tali restrizioni ora a stagione iniziata comporterebbe oltre che ad un danno economico, anche un danno di immagine a tutta la Regione, considerata oggi appunto animal friendly.
Discriminare l’accesso a cani di media e grande taglia, oltre che illegittimo, è anche fortemente in contrasto con le politiche di lotta al randagismo, poiché incentiva gli abbandoni estivi. Non dimentichiamo che la Regione Puglia è la regione con la spesa italiana annuale tra le più alte per il randagismo (quasi 27 milioni di euro) e col maggior numero di canili.
Alla luce di quanto detto, invitiamo la Regione Puglia a modificare l’ordinanza, allineandola con la legge 56 e a rimandare a dopo la stagione turistica qualsiasi decisione in merito a modifiche della legge stessa. Chiediamo inoltre, di essere coinvolti in tali riunioni attraverso la presenza di nostri rappresentanti. Qualora la Regione Puglia intendesse invece procedere con tali restrizioni nella LR. 56, sarà nostra premura informare attraverso stampa e comunicazione a Tour operator e agenzie di viaggio che la Puglia non è una regione animal friendly».