Il duo composto da Giuseppe Gioia e Bruno Galeone, sarà protagonista dello spettacolo “L’interazione tra musica etnica e musica colta nel ‘900” che apre la stagione concertistica della Casa della Musica di Ostuni. Organizzato dal centro artistico – musicale Caelium, capofila dell’associazione temporanea di scopo che gestisce la struttura, il concerto si terrà a partire dalle ore 19 di domenica 2 febbraio presso l’auditorium interno.
Bruno Galeone è un giovane fisarmonica tra i più interessanti all’interno del panorama musicale pugliese per l’eleganza e la raffinatezza del suono. Si avvicina sin da bambino allo studio della fisarmonica in ambito privato per conseguire il diploma nel 2011 presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano con il massimo dei voti. Durante il suo percorso di studi ha partecipato a vari concorsi nazionali e internazionali. Ha tenuto vari concerti di musica classica come fisarmonicista solista. Nel 2014 diventa docente di fisarmonica presso il Liceo Artistico e Musicale di Potenza. Parallelamente allo studio della fisarmonica, intraprende anche quello del pianoforte sotto la guida del maestro Nunzio Dello Iacovo, sino al diploma, ottenuto con il massimo dei voti presso il Conservatorio “N. Rota” di Monopoli. Ha partecipato a vari festival musicali sia in Italia che all’estero e sempre dal 2014 collabora con la compagnia teatrale Berardi-Casolari. Dal 2017 inizia la collaborazione con la cantante Maria Mazzotta.
Giuseppe Gioia si diploma in chitarra classica con il maestro Antonio Scarinzi, presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce. Successivamente si dedica alle composizioni di musiche e dei testi, rimarcando e valorizzando gli antichi ritmi melodici in chiave moderna. Ha pubblicato tre album frutto di altrettanti progetti musicali che hanno visto coinvolti vari autori e artisti di comprovata esperienza. Attualmente è in procinto di laurearsi al Biennio Universitario di Musica da Camera, sotto la guida del Maestro Lapo Vannucci. Vanta varie apparizioni televisive e una ricca attività concertistica.
Interessante è la formazione del duo chitarra e fisarmonica, così come il connubio contemporaneo tra musica etnica e musica colta. Il programma prevede l’esecuzione dei seguenti brani: Suite III – Milonga, Humoresque, Tango per chitarra e fisarmonica di Roberto Di Marino; Homejae pour le tombeau de Debussy per chitarra di Manuel De Falla; Impromptu (prima esecuzione assoluta) per fisarmonica di Palmo Liuzzi; Suite Oriental di Georges Gurdjieff; Assyriam Women mourners (andante funebre), Sayyid (lento poco rubato), Meditation (larghetto alla breve) per chitarra di Thomas De Hartmann; Six Roumaniam Folk Dances per chitarra e fisarmonica di Bèla Bartok; Russian Suite per chitarra e fisarmonica di Georgy Shendereyov; Suite Cafè 1930, Oblivion, Libertango per fisarmonica di Astor Piazzolla.
