Fabio Giorgino, segretario della sezione locale del Partito Democratico, scrive al sindaco Guglielmo Cavallo una lunga lettera. A nome dei democratici della Città bianca, il segretario Giorgino offre il proprio contributo al sindaco e alla comunità per riuscire a superare al meglio l’inaspettata emergenza sanitaria e sociale in corso.
«Ti scrivo in qualità di massimo rappresentante della nostra città, ma intendo rivolgermi anche a tutte le forze politiche, di maggioranza ed opposizione, ed a tutte le formazioni sociali che compongono la nostra comunità, siano esse produttive, professionali, associative o lavorative. Siamo chiamati a vivere giornate drammatiche per provare a fronteggiare un evento del tutto imprevedibile. Il quotidiano susseguirsi di notizie sull’andamento dell’epidemia lascia sgomento ognuno di noi alternando sentimenti di tristezza, per i tanti decessi registrati in Italia e nel mondo, e paura per l’incertezza nel futuro.
Mi sono commosso nel leggere i racconti dei più anziani i quali hanno evocato gli accadimenti legati alla guerra o al terremoto in Irpinia. Ho il timore, tuttavia, che quello che sta accadendo non possa essere ricondotto a nessun altro evento del recente passato, ma che sia unico nel suo genere anche per le circostanze nelle quali si manifesta, ovvero una società sempre più globalizzata ed interconnessa.
Mi sono interrogato, quindi, sul ruolo che ognuno di noi, come singolo cittadino, è chiamato a svolgere in questo tempo di paura. In particolare essendo come Te, seppur con ruoli e responsabilità diverse, direttamente impegnato nella vita politica della nostra comunità, mi sono chiesto quale compito siamo chiamati ad assolvere nei mesi che verranno.
Se è vero, allora, che la Politica è la scienza e la tecnica che ha per oggetto la costituzione, l’organizzazione, l’amministrazione dello stato e la direzione della vita pubblica, allora è altrettanto vero che noi non possiamo essere semplicemente spettatori dell’andamento dell’epidemia o limitarci a ringraziare, sia pure con la massima deferenza e riconoscenza, gli operatori sanitari che stanno fronteggiando a mani nude la malattia o i tanti volontari e lavoratori che in questi giorni permettono a ognuno di noi di avere accesso ai servizi essenziali.
Abbiamo il compito, purtroppo, di far fronte a questa situazione con la stessa pervicacia e determinazione con la quale il virus ha sconvolto le nostre vite, le nostre abitudini. Abbiamo il compito, anche noi, di sconvolgere i canoni della politica e dell’amministrazione. Ti scrivo, quindi, e sono certo che ne condividerai lo spirito e la necessità, per abbandonare il concetto di maggioranza e di opposizione, per neutralizzare l’inopportuna dialettica polemica che pure si è generata in queste settimane, per fermare le dirette e i post sensazionalistici sui social network e per intraprendere un percorso che veda tutta la comunità ostunese unita, affinché nessuno dei nostri concittadini possa sentirsi escluso e abbandonato a causa di questo dramma.
Quindi, Ti propongo, tutti insieme, senza distinzione alcuna e chiedendo il supporto dei nostri migliori concittadini, di predisporre un programma amministrativo di emergenza che sappia stabilire delle priorità e delle iniziative urgenti da intraprendere già nelle prossime settimane.
Dovremmo, a mio avviso, innanzitutto occuparci dei più bisognosi. Concentrarci sul nostro Ospedale, sulla rete dei servizi sociali ed offrire sostegno alle tante associazioni di volontariato che operano nella nostra città.
Sono questi i servizi attraverso cui dobbiamo necessariamente tutelare quanti stanno lottando con la malattia ma anche chi, in condizioni di salute difficili, ovvero di disabilità o in casi di ristrettezza economica che impediscono anche di acquistare i generi alimentari di prima necessità, sta soffrendo maggiormente questa situazione. Fatto questo, messi in sicurezza i più deboli, dovremmo riunirci, con le modalità telematiche, per predisporre un piano per il lavoro e lo sviluppo.
Ragioniamo di fiscalità locale, di urbanistica, di opere pubbliche, di agricoltura, di attività produttive, di turismo, di internalizzazione dei servizi. Comprendiamo in che modo possiamo incentivare gli investimenti, far ripartire le iniziative economiche, sostenere l’edilizia ed il commercio. Di rendere digitali e più efficienti i servizi al cittadino della PA.
Ti suggerisco, ad esempio, di costituire sin da subito un gruppo di lavoro tecnico affinché il nostro Comune possa farsi trovare pronto rispetto alle opportunità di finanziamento regionali, nazionali e comunitarie che certamente nei prossimi mesi ci saranno.
In sostanza, c’è bisogno di un patto di solidarietà sociale e politica che coinvolga l’Amministrazione, le formazioni politiche, la Pubblica Amministrazione e la società ostunese per fronteggiare nel migliore dei modi questa situazione.
Quello che ci auguriamo avvenga ai più alti livelli di governo, siano nazionali o comunitari, cerchiamo di metterlo in pratica nella nostra comunità locale dove siamo direttamente chiamati ad azioni di responsabilità umana e politica. Solo con questo approccio, probabilmente, potremo limitare gli effetti di una crisi sanitaria ed economica che rischia di creare emarginazione ed esclusione nella nostra società. A parer di chi Ti scrive, con queste prospettive ed ambizioni la politica potrà rendersi utile, adempiere alla propria vocazione naturale. C’è anche la possibilità di riunire un’intera comunità su antichi valori quali solidarietà ed altruismo. Possiamo diventare migliori rispetto a quello che eravamo. Avremo tempo, una volta passate le preoccupazioni, per tornare a dividerci e confrontarci, anche aspramente. Non vedo l’ora che ciò accada perché vorrà dire che, insieme, avremo superato il peggio. Ma, adesso, tocca a Te, in queste settimane drammatiche, essere interprete di questa fase unitaria, contribuire, assieme a tutti noi, a scrivere la storia della nostra comunità cittadina e portarla fuori da questa situazione.
Io Ti porgo in sostegno la comunità del Partito Democratico di Ostuni che mi onoro di presiedere e rappresentare e tutti quei cittadini che si sentono di condividere questo mio intervento. Ti lascio, con le parole di un grande Sindaco, il Sindaco Santo (Giorgio La Pira): “C’è una primavera che si prepara in questo inverno apparente”. Abbiamo noi il compito di manifestarla in tutta la sua bellezza».