Continua il braccio di ferro tra amministrazione comunale e confraternite ostunesi sulla gestione della riapertura in sicurezza del cimitero comunale. Chiusi dallo scorso 15 maggio, i gentilizi di competenza delle confraternite resteranno inaccessibili al pubblico anche oggi e nei prossimi giorni. La decisione, stando a quanto dichiarato dalle confraternite, è dovuta all’oggettiva difficoltà economica di sostenere i costi per una sanificazione degli ambienti, a cadenza settimanale.
Sulla questione interviene l’assessore alla protezione civile e servizi cimiteriali Giuseppe Corona, che chiarisce: « È importante per i cittadini sapere che il cimitero è aperto. La parte non fruibile è quella gestita dalle confraternite, che hanno preso questa decisione. L’accaduto ha colto tutti di sorpresa, poiché un’ordinanza regionale aveva previsto la possibilità di riaprire i cimiteri già dal 29 aprile. Il cimitero comunale è stato quindi riaperto con un’ordinanza del sindaco lo scorso martedì 5 maggio, dopo le necessarie operazioni di pulizia e sanificazione da rinnovarsi settimanalmente. Nessuno in quel momento ha sollevato dubbi su questo argomento, il cimitero ha ripreso a funzionare con tutti i controlli, nei primi giorni di grande affluenza, predisposti dall’amministrazione e la soddisfazione degli ostunesi.
Qualche giorno fa le confraternite, adducendo motivazioni di carattere economico, hanno sospeso l’accesso alla parte di cimitero di propria pertinenza, nonostante l’amministrazione abbia fatto tanto per venire incontro al sentimento che lega tutti a chi purtroppo non è più in vita. Per ultimo – continua Corona – ho fatto installare nella camera mortuaria un sanificatore fisso, mi sembra unico in provincia di Brindisi, che entrerà in funzione ogni qualvolta una salma transiterà in quel luogo. Di ciò preme ringraziare la ditta che gestisce la parte comunale del cimitero, sempre solerte e anch’essa in difficoltà a causa del momento.
Ad ogni buon conto – continua Corona – nei prossimi giorni incontreremo le confraternite, consapevoli che in situazioni come questa tutti devono fare dei sacrifici piccoli o grandi nell’interesse supremo del bene comune».