Una struttura adibita a rifugio per cani, del tutto abusiva, è stata posta sotto sequestro preventivo dai Carabinieri Forestali del Nucleo Investigativo – NIPAAF di Brindisi. Durante un pattugliamento del territorio rurale a sud ovest del capoluogo, un insistente e intenso latrare ha attirato l’attenzione dei militari che di lì a poche centinaia di metri hanno individuato il canile in cui erano rinchiusi in gabbia sedici segugi italiani a pelo raso, fortunatamente in buone condizioni di salute.
Dalle indagini condotte sulla struttura, i Forestali hanno potuto constatare la mancanza di uno scarico per le deiezioni canine, convogliate abusivamente attraverso una tubazione direttamente nel terreno.
La struttura, un manufatto di 22metri per quattro, alto 2,5 metri e composto da una piattaforma in cemento armato, conta al suo interno 5 ampi box ricoperti da una tettoia in lamiera dove vivevano fino a ieri i sedici cani. Tutti della stessa razza, ma di età diverse, i segugi sono stati visitati dal funzionario del servizio veterinario dell’ASL di Brindisi, che ha potuto verificare il loro stato di normale benessere. Gli esemplari sono risultati tutti iscritti all’anagrafe canina e attribuiti a diverse proprietà, tranne tre, per cui è stata comminata una sanzione amministrativa al detentore e proprietario della struttura, ai sensi della Legge Regionale n. 2 del 7 febbraio 2020.
Lo stesso proprietario della struttura, il 54enne F.S. di Mesagne, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Brindisi per aver realizzato un’opera edile senza il prescritto permesso di costruire (art. 44, comma 1, lettera a), DPR n. 380 del 2001 (“Testo Unico dell’ Edilizia e Urbanistica”), e con l’accusa di aver perpetrato una gestione di rifiuti non autorizzata, in relazione all’ illecito smaltimento dei reflui attraverso lo scarico abusivo (art. 256, comma 1, lett. a) del D.Lgs n. 152 del 2006 (“Testo Unico Ambientale”).