È stato definito il protocollo messo a punto dalla Regione Puglia da rispettare in occasione della ripresa dei matrimoni che, come stabilito dal Governo, avverrà a partire dal prossimo 15 giugno. Posto all’attenzione della Conferenza delle Regioni e del Cts, il protocollo stabilisce le regole che varranno tanto per i ricevimenti nunziali, che per funzioni civili e religiose.
«Questo protocollo – ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – è importante per far ripartire e poter salvaguardare il settore pugliese dei matrimoni, che è uno dei più importanti in Italia, forse il più importante. Le nostre aziende sono state capaci di darci molti suggerimenti, di collaborare con il professor Lopalco e con noi, e di suggerirci questo protocollo. Lo abbiamo proposto alle altre regioni e al tavolo nazionale e quindi il protocollo pugliese è stato la bozza sulla quale si sta lavorando e credo sulla quale si chiuderà un accordo, perché il 15 giugno il decreto nazionale riapre alle celebrazioni, alle feste matrimoniali e simili. E quindi serviva un protocollo di dettaglio che indicasse agli operatori cosa fare in concreto.
Noi adesso abbiamo i vaccini però, se dovessero esserci sorprese come una variante che non è sensibile al vaccino, è chiaro che dobbiamo stare in guardia e questa è una fase nella quale quindi la cautela e l’intelligenza di chi vuole fare economia non sta nel liberi tutti, perché un liberi tutti scriteriato rischierebbe di riportarci nuovamente indietro. Non dovrebbe accadere, però il nostro lavoro è prevedere anche l’improbabile. Quindi dobbiamo tener conto che nella fase di riapertura, e in particolare in questo tipo di procedura, ci possono essere delle problematiche da affrontare. Noi siamo pronti a fare tutte le sperimentazioni necessarie per trovare la strada giusta, abbiamo solo bisogno delle autorizzazioni perché la Puglia è sicuramente geniale nelle sue cose, ma come sempre dobbiamo essere genio e regolatezza».
«Sono orgoglioso del risultato raggiunto – ha dichiarato l’assessore alla Sanità, Pier Luigi Lopalco – il settore del wedding è un tema centrale, non solo come volano economico ma perché fa parte della nostra cultura. Il fatto che la Regione Puglia sia stata protagonista della definizione delle regole del protocollo è una cosa importante. Mi auguro che questi protocolli, che al momento sono quelli da rispettare, andando avanti nell’evoluzione e nel progredire della campagna vaccinale, possano portare anche in questo campo ad un ripristino della normalità, perché la normalità non è sposarsi con una mascherina, ballare per 15 minuti. Ma questo protocollo era fondamentale per far ripartire il settore. Il mio auspicio e il mio impegno è che al modificarsi della situazione epidemiologica, possano anche essere modificate le regole di questi protocolli, perché credo che sia nel cuore di tutti la speranza e la volontà di poter tornare davvero ad una situazione di normalità lasciandoci la pandemia alle spalle».
Per l’Assessore alla Cultura, Massimo Bray: «Con la ripartenza al 15 giugno dell’attività per le sale ricevimenti, una categoria produttiva della filiera allargata del Turismo e della Cultura, le imprese pugliesi del settore potranno contare anche su un sostegno ed una spinta alla ripartenza, grazie a un intervento molto atteso e appena approvato dalla Regione: le nuove misure “Custodiamo il Turismo in Puglia 2.0” e “Custodiamo la Cultura in Puglia 2.0” con le quali sarà possibile accedere a contributi a fondo perduto anche per le micro, piccole e medie imprese che operano nel settore dei ricevimenti per le feste di nozze e per tutte le altre funzioni civili e religiose. L’obiettivo è quello di accompagnare le PMI pugliesi che si occupano di “arte del ricevimento” – dai fotografi, agli allestitori, catering e wedding planner, proprio in questo momento di ripartenza economica, sostenendole con una sovvenzione diretta, calcolata in percentuale (dal 45% fino al 65%) sulle perdite di fatturato/corrispettivi registrate nel 2020-2021 (da settembre a gennaio) rispetto al corrispondente periodo 2019-2020. E al più presto siamo convinti che la Puglia tornerà ad occupare quel posto di rilievo che aveva conquistato come una destinazione italiana scelta e ricercata da tutti coloro che vogliono sposarsi in un luogo veramente unico. Immaginando anche di fare del wedding pugliese un vero e proprio distretto produttivo».
Soddisfatto anche Michele Boccardi, presidente di Assoeventi Confindustria e coordinatore del comitato tecnico scientifico regionale del wedding: «Abbiamo scongiurato l’imposizione di un limite massimo e aprioristico di invitati per il comparto del wedding e delle cerimonie private. L’unico criterio che verrà seguito, per stabilire quanti ospiti potranno essere presenti, è il distanziamento ‘sociale’ di due metri fra i tavoli. Un’altra novità importante è che non ci sarà più bisogno della presenza di un covid manager durante gli eventi privati: abbiamo così evitato un ulteriore costo per le imprese. Quindi, una struttura più grande potrà ospitare più persone di una struttura più piccola. Sembra una cosa banale e lapalissiana, ma ci siamo dovuti battere per settimane per ottenere l’applicazione di questo semplice principio di buonsenso e non ci saremmo riusciti senza il costante impegno della ministra per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, che ringrazio a nome mio e del CTS Wedding Puglia. Ringrazio, inoltre, tutti i componenti del comitato tecnico scientifico in particolar modo il Prof. Lopalco, il Dott. Tantimonaco, il Dott. Balacco, il Dott. Ricci, il Dott. D’Oro, il Geom. Vitto e tutti i componenti delle Associazioni sindacali che hanno collaborato attivamente alla realizzazione della bozza di protocollo recepita integralmente dalla conferenza delle regioni e dal CTS Nazionale. Ringrazio il Presidente Emiliano per avermi dato l’onore e l’onere di coordinare il comitato del wedding in questo drammatico periodo. Finalmente il nostro settore può ripartire con certezza e con sicurezza e cercare di riprendersi da un anno nefasto, il 2020, che ha visto un crollo dei ricavi del 90 per cento rispetto all’anno precedente».
«La Puglia, inconfutabilmente terra vocata ai ricevimenti dei matrimoni nazionali ed internazional – ha commentato Enea Fanelli, Wedding Confcommercio Puglia – settore diventato industria per dimensioni di fatturato, ha dimostrato di essere capofila nel proporre le migliori soluzioni per una pronta ripartenza. Sin da gennaio le maggiori confederazioni (Confcommercio e Assoeventi Confindustria) accompagnate da altre associazioni sorte a seguito della crisi pandemica (Movimento Impresa, PWPA), si sono unite per lavorare a quella bozza di protocollo avallata dal Prof. Lopalco, portata alla conferenza stato/regioni e recepita dal CTS nazionale. Confcommercio Puglia ha sin dall’inizio creduto nell’importanza che il green pass ha e di quanto questo strumento avrebbe determinato quella tanto auspicta data per la ripartenza di un settore che vive sul sottile fattore psicologico delle coppie di futuri sposi. La voglia di festeggiare il “giorno più bello” negli ultimi 15 mesi, è stato messo a dura prova tanto dalla terribile pandemia quanto dall’incertezza determinata dall’assenza di regole precise “d’ingaggio” . Dai matrimoni nascono nuove famiglie. Basta questa riflessione per comprendere quanti settori, come quello dell’ediliza, dell’arredamento ad esempio, sono indirettamente coinvolti. Oggi finalmente il wedding vede la luce che non poteva essere solo quella dei ristori ma quella della ripresa delle attività».