Suscitano ricordi a tinte fosche ed emozioni amare le parole di un lettore, che scrive in Redazione lamentando la mancanza di regole che contraddistingue il centro storico di Ostuni, in concomitanza della bella stagione e soprattutto delle ore notturne. L’estate tecnicamente deve ancora arrivare, ma a Ostuni la movida rende l’aria incandescente già da tempo. Lo si capisce bene dalle parole che il lettore ha scelto per descrivere una situazione che peggiora col tempo e che rende la vita di tanti, in special modo di chi abita nel centro storico, un vero e proprio inferno.
«Nella notte di martedì 7 Giugno abbiamo assistito al manifestarsi della totale anarchia in cui vive Piazza della Libertà oramai da qualche anno a questa parte. Come se non bastasse l’arrogarsi il diritto della scelta musicale cui tutti – turisti e residenti – sono costretti a “subire” ormai giornalmente negli spazi comuni della Piazza e della Scalinata Antelmi, poco dopo le 23 il punto esclamativo di una stagione estiva ancora agli albori.
Uno spettacolo pirotecnico non autorizzato della durata di qualche minuto che ha sicuramente regalato grandi emozioni agli avventori del famoso locale notturno ma allo stesso tempo – cosa non da poco – ha disturbato la quiete pubblica, questa sconosciuta. La stessa quiete di cui ormai resta solo il ricordo: ci ricordiamo quanto è bello poter chiacchierare sorseggiando un drink, una birra ghiacciata o gustando una pizza senza musica assordante?
Viviamo nel ricordo perché questo non accade più, ogni giorno dalle 18.00 alle 01.00 la musica si fa così presente e fastidiosa da non permettere più a chi frequenta la nostra splendida Piazza Libertà e la scenografica Scalinata Antelmi di poter godere di quel silenzio e quella tranquillità per via di chi sceglie liberamente orari, intensità, volumi e pure quantità di componenti di band che suonano dal vivo sì nello spazio privato ma nell’atmosfera che è e sarebbe ancora, appunto, pubblica.
Siamo sicuri che piaccia a tutti? Non v’è regola per alcuni? Ostuni e i suoi luoghi magici meritano di più che questa musica poco adatta al luogo pubblico in cui viene riprodotta e proposta sette giorni su sette».