La questione della presenza di amianto in Puglia rimane un tema di grande rilevanza per la salute pubblica e la tutela ambientale. Nonostante la sua messa al bando a livello nazionale con la Legge n. 257 del 1992, l’amianto è ancora presente in numerose strutture ed manufatti sul territorio regionale, rappresentando un rischio potenziale per la popolazione.
La situazione attuale
Come evidenziato dall’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente (ARPA Puglia), la problematica dell’amianto è costantemente monitorata. In occasione di eventi specifici, come il recente crollo di un palazzo a Bari in Via De Amicis, ARPA Puglia ha effettuato accertamenti per verificare l’eventuale dispersione di fibre di amianto nell’aria e tra i detriti, fornendo aggiornamenti tempestivi alla cittadinanza.
Fortunatamente, in tale specifico caso, le analisi hanno escluso la presenza significativa di amianto nell’aria.
Tuttavia, la presenza diffusa di amianto in vecchie costruzioni, come rimesse, pollai e tettoie, come sottolineato dall’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) Puglia, costituisce ancora una seria preoccupazione. Si tratta di un “mosaico fittissimo” di piccole strutture che, sebbene non appariscenti, possono rilasciare fibre pericolose per la salute.
La Regione Puglia è consapevole della pericolosità di questo materiale e ha stanziato fondi per supportare i Comuni nelle attività di rimozione e bonifica. Nel dicembre 2023, sono stati destinati 855.027,92 euro per fornire un sostegno economico ai comuni che intraprendono interventi di decontaminazione e smaltimento dell’amianto.
Il focus su Brindisi
Anche la provincia di Brindisi è interessata dalla problematica dell’amianto, con segnalazioni di presenza soprattutto in edifici datati, sia pubblici che privati, e in alcune aree rurali. Il Comune, in linea con le direttive regionali, è impegnato nella sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza della corretta gestione e smaltimento dell’amianto. Sono state intraprese iniziative di informazione e supporto per i privati che intendono avviare interventi di bonifica amianto a Brindisi, spesso ostacolati dai costi elevati.
La ASL territoriale svolge un ruolo cruciale nel controllo dei piani di lavoro presentati per la rimozione dell’amianto e nella vigilanza sui cantieri, garantendo la sicurezza degli operatori e della popolazione. La mappatura e il censimento dei siti contenenti amianto rappresentano un’attività continua nella provincia, al fine di avere un quadro sempre più preciso della situazione e poter pianificare interventi mirati ed efficaci.
La Normativa di riferimento
La bonifica dell’amianto in Puglia è regolamentata da una serie di normative a livello comunitario, nazionale e regionale. A livello comunitario, c’è la Direttiva 2009/148/CE concernente la protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro.
A livello nazionale, troviamo il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro) e la Legge 27 marzo 1992, n. 257, che ha sancito la cessazione dell’impiego dell’amianto. Importante anche il Decreto Ministeriale 6 settembre 1994 che definisce le normative e le metodologie tecniche per l’applicazione della legge.
A livello regionale, è attivo il Piano Regionale Amianto Puglia (PRAP), approvato con Deliberazione della Giunta Regionale n. 908 del 6 maggio 2015, che definisce le strategie e gli interventi per la gestione e la bonifica dei siti contaminati.





