Il forte nubifragio dello scorso 2 ottobre, in cui ha perso la vita il 63enne Oronzo Epifani, continua a far parlare di sé. Già nei giorni scorsi, infatti, il meteorologo ostunese Michele Conenna, aveva sollevato la polemica, parlando di “stazioni radar da 1.8 milioni di euro abbandonate da anni”. Sia Conenna, che altri esperti a vario titolo intervenuti, hanno commentato le dichiarazioni del consigliere regionale del Partito Democratico e presidente Comitato regionale permanente di Protezione Civile, Maurizio Bruno: “Impossibile che non sapesse nulla di questa situazione”.
Nelle ultime ore, è giunta la risposta di Bruno, che ci ha tenuto a fare chiarezza sulla vicenda: «Nessuno può parlare di disinteresse della Protezione Civile Pugliese di fronte alle questioni relative ai radar o alla gestione delle emergenze. Io stesso alcuni mesi fa ho sollecitato alcuni parlamentari affinché la Puglia si potesse dotare di questa strumentazione, con l’installazione di un radar, al servizio di tutta la regione, in un’area da individuare».
Sul fatto che il progetto radar risulti sconosciuto tra i dirigenti della Protezione Civile Pugliese, Bruno afferma: «Non posso escludere che il progetto del professor Prodi possa essere stato valutato da ex dirigenti della Protezione Civile, oggi non più in servizio per ragioni che non spetta a me giudicare. Siamo impegnati quotidianamente su più fronti per assicurare il massimo monitoraggio al servizio di tutte le comunità pugliesi, nessuna esclusa».
Sul caso “gestione emergenza”, che ha fatto insorgere il centrodestra di Ostuni, Bruno tiene a ribadire: «Non ci può essere di fronte alla tragedia del 2 ottobre scorso alcuna responsabilità da parte del sindaco di Ostuni Angelo Pomes e del Comune. Si è trattato di un evento eccezionale. L’allerta gialla non può far scattare direttamente il COC. Nessuno strumentalizzi la vicenda».
Intanto tra i consiglieri comunali del centrodestra, che chiedono l’indizione di un consiglio comunale straordinario, rimane salda la volontà di istituire una commissione d’indagine per far chiarezza sulla tragedia che ha colpito Ostuni. «È necessario capire cosa sia stato fatto, cosa si sarebbe potuto fare e cosa si sarebbe potuto evitare. Senza puntare il dito contro nessuno, ma con senso di responsabilità, chiediamo di conoscere le comunicazioni effettivamente diramate, la documentazione presente presso la Protezione Civile comunale e le ragioni della mancata attivazione del COC, nonostante l’allerta meteo» afferma la portavoce Antonella Palmisano; poi la proposta «A tal fine, proponiamo l’istituzione di una commissione straordinaria, sul modello di quella adottata nel 2021, per acquisire ogni elemento utile e offrire alla cittadinanza un segnale concreto di trasparenza e affidabilità istituzionale».





