La settimana che precede il 25 novembre prossimo, data universalmente riconosciuta come la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, per lo sport pugliese si arricchisce di tutti i contributi che gli sportivi, in particolare quelli legati al mondo della pallavolo, hanno scelto e sceglieranno nei prossimi giorni di tributare al ricordo di Federica De Luca, arbitro nazionale di Taranto, strappata alla vita assieme al suo piccolo Andrea, nella tragedia familiare che ha sconvolto l’Italia poco più di due anni fa. Il marito di Federica, e padre di Andrea, nel giugno 2016 ha ucciso la moglie e il figlio e poi si è tolto la vita.
La pallavolo pugliese si sta stringendo in un grande cerchio per un’intera settimana nel ricordo di Federica e Andrea. Il Comitato Regionale Fipav Puglia ha infatti indetto dallo scorso anno una settimana a loro dedicata nella quale, tra attività in campo ed extra campo, vengono trattate le tematiche relative alla violenza sulle donne proprio nei giorni in cui ricorre a ridosso delle celebrazioni del 25 novembre. Dal 19 al 25 novembre dunque, su tutti i campi di ogni serie e categoria viene e verrà osservato un minuto di silenzio, con i capitani delle squadre, al momento del saluto iniziale, a scambiarsi sotto rete un palloncino rosso nei campionati territoriali, ed una rosa bianca nei campionati regionali. Ogni arbitro indosserà una maglia dedicata all’evento durante il protocollo di gara mentre i tecnici porteranno sul petto un fiocco rosso o una fascetta rosa sul braccio.
La settimana si è peraltro aperta con Rita Manzon, madre di Federica, che ha raccontato la storia di quelli che considera i suoi angeli ospite nel salotto di Mara Venier nella puntata di Domenica in andata in onda su Rai 1 (sul sito della Federazione Italiana Pallavolo l’intervento della Manzon)
La triste vicenda dell’arbitro pugliese è purtroppo solo una di tantissime storie, altrettanto tremende, di cui è necessario continuare a parlare affinché certe ignobiltà, dal più piccolo gesto alla più becera violenza, vengano cancellate da un’umanità a cui non possono assolutamente appartenere.
