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Marzo 29 2024

Il “Canto errante di un uomo flessibile” al Kantiere Sociale Peppino Impastato di Carovigno

Sesto e ultimo appuntamento della rassegna “Senza sipario”, il “Canto errante di un uomo flessibile” andrà in scena questa sera alle ore 21

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Il “Canto errante di un uomo flessibile”, opera teatrale in atto unico, ideata e prodotta dall’associazione ostunese “Folletti e Folli”, in collaborazione con la Compagnia dell’Altipiano, approda al Kantiere Sociale “Peppino Impastato” di Carovigno.

Sesto e ultimo appuntamento della rassegna “Senza sipario”, il “Canto errante di un uomo flessibile” andrà in scena questa sera, venerdì 17 gennaio, con inizio alle ore 21. Tre i protagonisti sul palco: Giuseppe Nacci, Antonella Colucci e Dario Lacitignola, alle prese con una narrazione per quadri in cui persone, tempi e luoghi di lavoro si rincorrono e si sovrappongono a quelli della vita.

L’opera, scritta dall’autore tarantino Tommaso Urselli, racconta la storia di Mimmo Stimolo, un giovane meridionale di belle speranze, che arriva a Milano con un bagaglio di esperienze, ricordi, usi, abitudini, amori, ma che è disposto a cambiare e a sacrificarsi pur di trovare un lavoro e una casa. In un susseguirsi di situazioni reali e surreali, ironiche e a tratti sottilmente malinconiche, il personaggio vive all’interno di luoghi altrettanto flessibili. Un mosaico di persone che si compone e decompone nella storia, vissuta e raccontata sempre in bilico tra profonde riflessioni esistenziali e semplice istinto di sopravvivenza.

Mimmo Stimolo, interpretato da Giuseppe Nacci, offre una visione vivace e sensibile, ricca di molteplici tonalità e sfumature. I personaggi che ruotano intorno a lui, interpretati da Antonella Colucci e Dario Lacitignola, rappresentano “tipi umani”, evidenziando una versatilità che contribuisce a completare un affresco vario e significativo.

La regia, curata dallo stesso Dario Lacitignola, presenta una fresca dinamicità attraverso una visione personale di piani narrativi e scenici che si integrano con la vicenda, rispettando comunque il testo originale. La vita di Mimmo, sospesa tra delusioni e sogni, oscilla tra situazioni reali-irreali e momenti di gustosa leggerezza: gli episodi scavano nella vita e nella psicologia del personaggio che agisce e reagisce alle circostanze in modo sempre originale, fino a condurre lo spettatore verso un finale inaspettato.

Il testo di Tommaso Urselli, autore contemporaneo molto apprezzato, è stato presentato per la prima volta nel 2006 presso il Teatro Litta di Milano e la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi; è tra i vincitori della III edizione del Premio Fersen per la drammaturgia contemporanea, pubblicato per Editoria&Spettacolo, e segnalato al Premio di drammaturgia DCQ; attualissimo, conquista per l’ironia che induce a riflettere e dà vita a situazioni dissacranti, nelle quali anche l’apparente banalità della vita quotidiana acquista una particolare forza espressiva.

Un testo divertente, anche se amaro, con escursioni nel genere del cabaret, sulle peripezie di un giovane che cerca di farsi strada in una società di approssimative ambiguità, aderendo alla parola d’ordine “flessibilità”.

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