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Aprile 19 2024

L’amministrazione candida a un bando regionale il progetto di riqualificazione del centro storico

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Un comunicato stampa del Comune di Ostuni rende noto che nella mattinata di ieri, giovedì 31 gennaio, è stato depositato in Regione un progetto di riqualificazione del centro storico.

Candidato all’Avviso pubblico “Selezione di interventi strategici per la fruizione di aree ed infrastrutture, finalizzati prioritariamente al miglioramento della qualità dei sistemi e dei servizi di accoglienza nel settore turistico”, emanato dal Settore Turismo della Regione Puglia nell’ambito dell’Azione “Interventi per il riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche” e finanziato dal “Patto per Puglia” – Fondo di Sviluppo e Coesione 2014/2020, il progetto prevede il sostanziale miglioramento dell’immagine paesaggistica, attraverso la predisposizione di un sistema d’illuminazione artistica e di servizi innovativi di fruizione orientati alla diversificazione e alla destagionalizzazione dell’offerta turistica.

Curato e redatto dall’architetto ostunese Francesca Fanelli, il piano strategico di rivalutazione del rione Terra e dell’area circostante è passato al vaglio di una progettazione condivisa, che l’amministrazione comunale ha condotto in sinergia con il Forum della Società Civile. Si è svolto infatti presso il Salone dei Sindaci di Palazzo San Francesco lo scorso 20 dicembre, un incontro allargato alle associazioni, agli organismi di volontariato, alle organizzazioni sindacali e di categoria, agli ordini professionali, agli operatori economici del settore turistico e del settore agricolo e a tutti i soggetti interessati a dare il proprio contributo, convocato e presieduto dall’assessore ai Lavori Pubblici Francesco Palmisano; dall’assessore all’Ambiente Luigi Nacci; dal responsabile unico del procedimento, il dirigente del settore Lavori Pubblici, Ambiente e Verde Pubblico, l’ingegnere Federico Ciraci. Nel corso dell’incontro l’architetto Fanelli ha illustrato le finalità del piano strategico, accogliendo le proposte e le idee più pertinenti, avanzate durante il confronto.

«Partendo da un’indagine storico/artistica, che mette in evidenza le peculiarità architettoniche del borgo antico – spiega l’architetto Francesca Fanelli, incaricata dall’amministrazione comunale di curare l’intero iter progettuale – si è cercato di restituire al contesto quell’identità originaria, che richiama sia l’impianto urbanistico di epoca medievale, sorto sulle vestigia dell’antica città messapica, che quello rinascimentale, testimonianza del periodo economicamente e culturalmente più fecondo per la Città bianca. Una storia dei luoghi che risale al VII secolo a.C. – continua l’architetto Fanelli – cui è necessario dare il giusto rilievo, procedendo alla realizzazione di interventi finalizzati alla valorizzazione delle risorse storiche e culturali presenti nel borgo antico e al miglioramento dei servizi alla residenza, al fine di contrastare l’abbandono e il degrado, contenere il traffico veicolare, migliorare il comfort abitativo riducendo l’inquinamento atmosferico e acustico. L’obiettivo cardine del progetto è quello di riqualificare l’immagine paesaggistica del rione Terra e la zona di Piazza della Libertà per rinnovarne la fruibilità turistica».

«Occorre coniugare le esigenze di chi, principalmente d’estate, risiede nel centro storico, con quelle degli operatori commerciali – spiega il sindaco Gianfranco Coppolapertanto l’intenzione è quella di mediare tra chi vorrebbe trasformare il centro storico in una zona residenziale e chi invece lo immagina come l’epicentro della movida, soprattutto notturna. Attraverso gli interventi contemplati dal piano strategico messo a punto dall’architetto Fanelli, si cerca di restituire al borgo antico l’aspetto originario, in modo da spostare i flussi turistici in aree che sono letteralmente ignorate dai tanti visitatori, che invece si concentrano in quelli che sono diventati i soliti punti di passeggio e aggregazione. Seguendo questo criterio, verranno quindi rivalutate zone che oggi sono poco considerate, dando l’opportunità a turisti e cittadini di godere del valore storico e architettonico nel suo complesso».

«Nello specifico, il piano strategico per la riqualificazione dell’antico borgo ostunese – afferma l’assessore, Francesco Palmisanoprevede il rifacimento di piazze e strade storiche, tra cui le vie Petrarolo, Clemente, Trinchera, largo Pappadà, attraverso lo smantellamento degli strati di asfalto e la relativa sostituzione con la pavimentazione a “basolato” in pietra calcarea locale. Indispensabile, inoltre, la revisione dell’impianto di pubblica illuminazione lungo Viale Oronzo Quaranta con la sostituzione di tutti i corpi illuminanti, ormai in condizioni fatiscenti, con nuovi pali ad armatura decorata, in numero superiore a quello attuale, al fine di dare un’immagine notturna più omogenea e continua dell’imponente cinta muraria. Un intervento che interesserà anche Piazza della Libertà, con la sostituzione dei sanpietrini in porfido, in continuità con le piazze Sant’Oronzo e Monsignor Antelmi, sistemate in tempi relativamente recenti, assieme alla riqualificazione dello scavo archeologico».

«Con il completamento di Piazza della Libertà e Piazzetta Sant’Oronzo – spiega l’assessore Luigi Naccivi sarà una riduzione dello spazio carrabile, con il conseguente aumento dell’estensione della zona a traffico limitato. Tenendo conto delle caratteristiche ambientali e urbanistiche del centro storico, il criterio seguito dal progetto garantisce una sufficiente resistenza meccanica del nuovo lastricato in pietra, necessaria soprattutto per la presenza delle azioni di sollecitazione derivanti dal traffico veicolare lungo strade e piazze oggetto d’intervento. Un percorso didattico verrà allestito in parallelo a Viale Oronzo Quaranta, al di là del perimetro tracciato dalla nuova illuminazione pubblica, composta da corpi illuminanti a basso consumo. L’idea progettuale contempla la piantumazione in aridocoltura di specie alloctone provenienti da ecotipi locali. Si prevede la messa a dimora di circa 665 piantine, disposte in maniera tale da tracciare un percorso pedonale curvilineo in terreno battuto della larghezza di circa un metro. Tutto questo porterà al contenimento delle immissioni di gas di scarico nell’atmosfera, all’eliminazione dell’inquinamento luminoso, all’adeguamento e messa in sicurezza degli impianti e a una notevole riduzione dei consumi energetici e di manutenzione».

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