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Dicembre 14 2024

Nevicate primaverili, Coldiretti Puglia lancia l’allarme

L’inverno particolarmente caldo e le conseguenti fioriture anticipate stroncate dalle recenti gelate

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Quello appena trascorso in Puglia, che sta ancora facendo segnare i suoi proverbiali colpi di coda, è stato senza dubbio uno degli inverni più caldi del passato recente, con poca pioggia, poca neve e godibili temperature praticamente primaverili.

Spesso nelle annate precedenti, i primi sprazzi di primavera accarezzavano il territorio agricolo floreale, invitandolo a mostrare i primi timidi germogli, poi messi a dura prova dalle gelate finali prima del cambio di stagione vero e proprio. Una situazione che, quest’anno, si aggrava ulteriormente dato l’insolito inverno vissuto.

Queste giornate di fine marzo e inizio aprile poi, hanno portato la neve in molte zone pugliesi, inclusa parte della Valle d’Itria, regalando da un lato le consuete cartoline paesaggistiche d’effetto, suscitando però la logica preoccupazione dei produttori agricoli.

A sollecitare l’attenzione generale e a suonare l’allarme è anche Coldiretti Puglia, che sottolinea come la neve di questi tempi metta a rischio la produzione di mandorle e danneggi ortaggi, alberi da frutto, cereali e leguminose.

«Dopo le gelate dei giorni scorsi, le nevicate di queste ultime ore hanno letteralmente mandato in fumo la produzione di mandorle, per cui si stima una perdita di produzione di almeno il 90% – spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – Vanificati in pochi giorni mesi di lavoro in campagna, con intere coltivazioni di carciofi, asparagi, bietole, finocchi, rape, cicorie e piselli pronte per la raccolta distrutte nei campi con l’improvvisa e violenta ondata di maltempo dopo un inverno bollente.

La morsa di gelo, pioggia e neve stanno compromettendo anche gli alberi da frutto che erano già fioriti per le temperature alte della primavera pazza e i vigneti di uva da tavola e da vino. Non bastava l’emergenza Coronavirus, ora anche il clima pazzo ha dato il colpo di grazia all’agricoltura.

E ancora piante di pesche, albicocche, susine e mandorli in piena fioritura o con già le gemme gonfie o i frutticini pronti a crescere ma anche sulle viti e sulle verdure in campo. Ma è allarme anche per le api che sono state ingannate dal caldo e sono uscite dagli alveari ed ora rischiano di subire pesanti perdite».

Sbalzi termici, tropicalizzazione del clima e stagioni talvolta irriconoscibili, stanno colpendo duramente l’agricoltura e i campi del territorio, gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a siccità perdurante.

«Di fronte al ripetersi di queste situazioni imprevedibili diventa sempre più strategico il ricorso all’assicurazione – conclude Coldiretti Puglia – quale strumento per la migliore gestione del rischio, mentre è stato potenziato il servizio di assistenza tecnica alle aziende per la difesa delle colture dalle avversità meteoriche e per il supporto alle scelte operative aziendali.

L’agricoltura pugliese per effetto dei cambiamenti climatici ha perso più di 3 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola, strutture e infrastrutture rurali. Per arginare i danni da gelo, sono state anche riscoperte pratiche antiche come l’accensione di fuochi controllati tra i filari per cercare di aumentare la temperatura tra le viti o come l’apertura dei teli antigrandine per creare una sorta di “effetto serra” e alzare di qualche grado le temperature».

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