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Aprile 17 2024

Oltre le barriere della disabilità: fa tappa a Ostuni il viaggio di Marco Rossato

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Ha fatto tappa a Ostuni, alla Lega Navale, il viaggio in solitaria di Marco Rossato che, partito da Venezia lo scorso 22 aprile a bordo del suo trimarano Dragonfly 800, sta girando l’Italia.

Quella di Marco, rimasto paraplegico sette anni fa in seguito a un incidente in moto, è una vera e propria sfida: dimostrare che anche una persona con disabilità può viaggiare in barca a vela. Da solo.

Approdato nel porticciolo di Villanova giovedì pomeriggio 24 maggio, Marco, insieme al Muttley, il suo cagnolino- inseparabile compagno di viaggio- è stato ospite della Lega Navale ostunese, circondato dall’affetto e dal calore dei presenti.

Ad accoglierlo una banchina attrezzata predisposta per accogliere persone con disabilità e la professionalità dei soci della Lega Navale e di Marco Carani, promotore del progetto “Mare senza barriere”, che si avvale di “Euphoria”, una barca accessibile anche a persone con disabilità. A salutare Marco Rossato, anche il segretario della Federazione Italiana Vela, Riccardo Cucciolla, il neo assessore allo Sport del Comune di Ostuni, Mariella Monopoli, i soci dl Lions Club Ostuni Host, la delegazione di Villanova della Guardia Costiera e una rappresentanza dell’associazione “Marinai d’Italia”.

Il viaggio in solitaria di Marco dopo la tappa pugliese proseguirà per la Sicilia per risalire poi fino a Genova, dove il trimarano verrà disarmato, posto su un carrello per raggiungere Venezia, da dove ripartirà alla volta di Trieste.

Sono tanti gli obiettivi di Marco Rossato. Oltre a dimostrare che il mare e la vela possono essere praticati da chiunque, il viaggio si propone di verificare l’accessibilità portuale, ma soprattutto di diffondere in maniera particolare ai più giovani la Convezione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Inoltre durante il viaggio Marco ha iniziato a raccogliere campioni di acqua marina per poter analizzare la situazione di salute del mare italiano.

Ognuna delle 63 tappe prevede infatti la raccolta di tre campioni, prelevati rispettivamente fuori dal porto, a metà strada durante la navigazione e infine all’arrivo. Ogni campione servirà a rilevare lo stato di inquinamento del mare e la presenza delle microplastiche.

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