Una cinquantunenne di Francavilla Fontana ha rischiato di morire per aver portato in grembo a a sua insaputa, il feto gemello del figlio avuto 13 anni fa. La macabra scoperta è stata fatta qualche giorno fa, in un ospedale di Padova, dove la donna era stata ricoverata.
Prima di allora, nessuno degli esami clinici a cui la donna si era sottoposta e nessun medico si erano accorti di quell’embrione, rimasto nel corpo della cinquantunenne ben tredici anni.
La donna, bracciante agricola e madre di quattro figli, aveva iniziato ad accusare strani dolori subito dopo la sua ultima gravidanza quando, allora trentasettenne, aveva dato alla luce, con parto cesareo, un maschietto in ottima salute.
La donna in questi anni accusava continuamente forti crampi alla parte destra dello stomaco; per questa ragione si era sottoposta a vari accertamenti, che però non avevano dato alcun risultato.
La situazione si era aggravata circa un anno e mezzo fa, quando ai malesseri si erano aggiunte anche delle perdite, imputate dai medici all’inizio della menopausa. L’enigma si è risolto in seguito al ricovero della donna, in preda a una fortissima emorragia, tamponata da ben cinque trasfusioni di sangue. I sanitari sono rimasti basiti di fronte alla scoperta della reale origine dei mali della donna, provocati da un feto, gemello di quello partorito tredici anni prima.
L’embrione, di sesso femminile, era rimasto intrappolato in una placenta diversa da quella del gemellino, spostandosi a destra dell’addome.
La donna quindi è stata sottoposta a un intervento chirurgico per asportare il feto, lungo 8,8 centimetri, rimasto intrappolato per 13 anni nel suo corpo.
I familiari della cinquantunenne stanno valutando di presentare un esposto in Procura che possa far luce su quanto accaduto.
