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Ostuni
Aprile 16 2024

Sport e attività fisica ai tempi del Coronavirus

Tenersi in forma insieme ma distanti al tempo del Covid-19: con le strutture chiuse, anche nella Città bianca gli sportivi vestono la maglia di una stessa grande squadra

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Le ultime settimane hanno rivelato l’esistenza di un mondo sconosciuto. L’ordinaria e la straordinaria quotidianità di tutti sono state svestite, quando non brutalmente spogliate, da tutta una serie di provvedimenti e disposizioni determinate dalla lotta al Covid-19, famigerato virus che sta mettendo in ginocchio interi Paesi.

Tra le abitudini che cambiano sotto il peso di misure più o meno drastiche, anche lo sport e l’attività fisica individuale sono state e sono costrette a fare i conti con il Coronavirus a tutti i livelli, dalle grandi e famose manifestazioni continentali e globali sospese e rinviate a tempi migliori, passando per tutte le competizioni agonistiche nazionali, regionali, locali, fino alle singole abitudini o passioni di ogni semplice cittadino, per cui anche le poche ore dedicate allo svago di turno si rivelavano fondamentali nel complesso del personalissimo bilancio quotidiano o settimanale.

Anche nella Città bianca l’attività agonistica si è fermata, tutte le squadre gialloblù sono ai box, proprio mentre si preparavano a tuffarsi nelle fasi clou delle rispettive stagioni. Quattro i turni ancora da disputare nella regular season in Serie B nazionale di futsal, con l’Olympique Ostuni, impegnata nella corsa salvezza. Due le sfide che attendono la Cestistica Ostuni, per determinare la posizione finale e dunque quella d’accesso ai playoff promozione di Serie C Gold di basket. Sono invece cinque le gare che restano nel campionato di calcio Promozione pugliese, quattro per l’Ostuni 1945 terza della classe, che deve guardarsi dagli assalti di Sava e Manduria, ugualmente interessate alla lotta playoff. Più lunghi i percorsi pallavolistici maschili e femminili delle squadre ostunesi: la Pallavolo 2000 Ostuni, fresca di titoli giovanili appena conquistati ma ultima della classe in Serie C maschile, ha ancora otto partite per provare a migliorare la propria graduatoria prima di lottare nei playout salvezza; dieci gli incontri previsti per la Lightning Ostuni in Serie D, con la prospettiva di poter ambire a raggiungere piazzamenti playoff; otto invece le gare che attendono la giovane Città Bianca Volley nel campionato di Prima Divisione femminile.

In queste settimane palasport, campi, palestre, circoli e piscine si sono tristemente svuotati, le strutture ostunesi hanno temporaneamente chiuso i battenti con tutte le società gialloblù a spendersi nell’invito a restare a casa, anche attraverso appelli lanciati dai propri tesserati mentre praticano esercizi. Costretti all’isolamento, in tanti grazie all’utilizzo di social network e tecnologie annesse, stanno divulgando encomiabilmente il proprio contributo, tutorial e lezioni condivise da personal trainer e istruttori in stories e gruppi WhatsApp, spassosi challenge contro se stessi, contro i propri amici e persino atleti più noti, perché in fondo anche un po’ di intrattenimento fa la sua buona parte. Con grande sforzo insomma, tutti stanno provando a non farsi mancare nulla, tanto gli atleti quanto chi vuole semplicemente tenersi in forma, e tecnologie e mezzi a disposizione stanno indubbiamente dando un enorme supporto.

La cooperazione più significativa resta quella che arriva dalle persone, dal senso civico, di rispetto e responsabilità, di altruismo che alberga in ognuno di noi. Come prevedibile, questo tipo di situazione sta evidenziando reazioni d’ogni genere, ad esempio il non riuscire a mettere in discussione le proprie abitudini a prescindere dalle linee guida dettate dalle autorità. L’analisi capillare dei Dpdm, per sfuggire alle misure e scovare cosa si può e cosa non si può fare, almeno dal punto di vista dell’attività fisica, pare abbia drasticamente fatto lievitare il numero di marciatori, corridori, maratoneti. Amanti della camminata sportiva e della corsa insomma, una delle poche cose che, forse ancora per poco, si può fare all’aperto a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro.

In tanti, appassionati e non, si sono rifugiati nell’unica pratica permessa, fattore che nelle grandi città diventa per forza di cose fonte di assembramenti in luoghi comuni e spazi dedicati. Senza andare troppo lontano anche Ostuni può prestare il fianco a scenari analoghi, la corsa allo spazio aperto ha spinto infatti il sindaco di Ostuni Guglielmo Cavallo a chiudere la villa comunale, l’area mercatale e il campus.

La delicatezza del momento non lascia però più molto spazio a cosa si può e cosa non si può fare, ma a cosa va fatto. Occorre che tutti sacrifichino un po’ di sé, anche se ciò vuol dire privarsi di una personale necessità per qualche settimana. La spasmodica ricerca dell’attività da poter andare a fare all’aria aperta, spostandosi magari anche per raggiungere gli affascinanti sentieri costieri o rurali (contravvenendo peraltro ulteriormente alle indicazioni), pensando di non arrecare fastidio e danno a nessuno, può generare una serie di reazioni a catena che, forse, è possibile rimandare, a partire dall’esempio dato verso chi si può sentire a sua volta autorizzato a uscire, moltiplicando così la gente in giro, e via dicendo.

Moniti e campagne mediatiche che recitano gli slogan cristallizzati dall’hashtag “Restate a casa”, nel caso specifico si stanno un po’ scontrando contro gli spiragli che le direttive hanno momentaneamente lasciato al buonsenso civico cittadino. Almeno fino al prossimo decreto. Non si tratta di distinguere i labili confini di cosa è giusto fare e cosa no, ma di sentire l’appartenenza comune ad un’unica squadra, che necessita del contributo e del supporto di tutti.

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Salvatore Galizia
Salvatore Galizia
Da sempre affascinato dall'idea di scrivere, raccontare un accaduto, una storia, un'idea. Passione che negli anni ha sposato logico percorso dedicato a studi triennali in Scienze della comunicazione, magistrali in Scienze dell'Informazione editoriale, pubblica e sociale. La qualifica da giornalista pubblicista, le collaborazioni con testate giornalistiche locali, lo sport tra le fonti d'ispirazione predilette
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