Via libera dal Ministero dell’Ambiente al maxi intervento da 44 milioni di euro per potenziare la rete elettrica tra Ostuni e Brindisi, attraverso la realizzazione di nuove linee interrate che miglioreranno l’efficienza del servizio e ridurranno il rischio di blackout, soprattutto nei mesi estivi.
Il progetto, firmato da Terna, il principale gestore della rete di trasmissione elettrica in Italia, prevede la demolizione di 1,5 km di elettrodotti aerei e la rimozione di sei sostegni. Al loro posto, saranno realizzati 22 km di collegamenti elettrici, di cui 19 km completamente interrati, collegando la cabina primaria “Ostuni Mare” e la stazione elettrica “CP Fasano – CP Ostuni”.
L’obiettivo è duplice: da un lato, garantire una fornitura elettrica più stabile e adatta alla crescita dei consumi, soprattutto in estate quando Ostuni registra il picco turistico; dall’altro, migliorare la qualità paesaggistica dell’area con la rimozione degli impianti aerei visibili.
“La nuova infrastruttura – si legge nella nota ufficiale del gruppo Terna – contribuirà a migliorare la resilienza, l’efficienza e la qualità del servizio per cittadini e imprese, riducendo i rischi di interruzione e blackout”.
Il potenziamento energetico è ritenuto strategico per la zona costiera di Ostuni, la Città Bianca, caratterizzata da un importante sviluppo turistico e ricettivo. L’opera consentirà di garantire continuità nel servizio anche in caso di aumento della domanda elettrica.
Secondo le valutazioni ambientali, il progetto non comporta impatti significativi su aree vincolate o di pregio, come il SIC “Litorale Brindisino”, essendo l’intervento localizzato al di fuori delle zone di protezione ambientale.
Il percorso autorizzativo, durato circa due anni, ha coinvolto Arpa Puglia, la Soprintendenza, la Conferenza dei Servizi e il Ministero della Cultura. Le autorità hanno confermato che non saranno necessarie ulteriori valutazioni ambientali o archeologiche.
L’investimento rientra tra gli obiettivi del Piano di Sviluppo della rete elettrica nazionale 2025–2034 e si affianca a un altro intervento già previsto in Puglia: la costruzione di una nuova stazione elettrica da 3,2 miliardi di euro per rafforzare l’infrastruttura nel Sud Italia.





