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Aprile 15 2024

Torna l’incubo alga tossica: a Fasano vietata la balneazione

Il sindaco Francesco Zaccaria ha emeso una ordinanza di divieto di balneazione a Torre Canne e Forcatella fino al prossimo 20 luglio

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L’alga tossica è tornata. A certificarne la presenza sono i risultati dell’attività di monitoraggio svolta dall’Arpa Puglia (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente) che, nella prima quindicina di luglio, ha rilevato una concentrazione elevata di Ostreopsis Ovata – detta comunemente alga tossica – nelle acque marine costiere del Comune di Fasano, in località Torre Canne e Forcatella e lungo la costa barese, fra Japigia e San Giorgio, in località Lido Trullo.

Le analisi effettuate dall’agenzia regionale, pubblicate sul sito dell’Arpa, nei giorni che vanno dal 1 al 15 luglio, hanno registrato quasi 400 mila cellule per litro di Ostreopsis Ovata sul fondale. Una quantità molto elevata, tenuto conto che il livello di guardia oltre il quale scatta la bandiera rossa, è fissato a 300 mila cellule per litro. Va meglio invece sul sul fronte della presenza dell’alga in superficie, che èmodesta, al di sotto delle cinquemila cellule-

Dopo le ultime rilevazioni dell’Arpa, il sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria ha firmato un’ordinanza di divieto di balneazione fino al 20 luglio. L’ordinanza è valida per le località Torre Canne (in zona Faro) e Forcatella, da cui si estende poi per tutto il litorale a sud.
Oltre che a Forcatella e Torre Canne i livelli di alga tossica risultano preoccupanti anche a Otranto (Porto Badisco – scalo di Enea) e a Manduria, in provincia di Taranto. Qui, in particolare sulla spiaggia libera di Torre Colimena, le analisi dell’Arpa hanno contato oltre tre milioni di cellule potenzialmente tossiche sul fondale. È il dato più elevato registrato negli ultimi 15 giorni in tutta la regione. Modesta, invece, la presenza in acqua.

«Si tratta di microrganismi potenzialmente tossici- spiegano dall’Arpache non superano i 60 millesimi di millimetro: prediligono acque calme, calde, ben illuminate e pur essendo tipici dei mari tropicali, sono stati segnalati sulle coste pugliesi a partire di primi anni Duemila».

Dopo le mareggiate e il vento di maestrale degli ultimi giorni, ad aver favorito la proliferazione dell’alga sarebbero state proprio le condizioni di mare calmo dell’ultima settimana. Gli effetti più comuni sulla salute dell’uomo, generalmente transitori, sono riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti e congiuntiviti. La modalità di esposizione per il manifestarsi dei sintomi non è l’ingestione, ma l’inalazione di di microparticelle marine acquose in sospensione contenenti l’alga. Questo giustifica i sintomi anche in soggetti che non praticano attività acquatiche, per questo motivo il rischio aumenta nei giorni di vento e mare mosso.

In ogni caso, l’Arpa raccomanda di non mangiare i ricci di mare e i molluschi muniti di conchiglia, pescati nel tratto di costa interessato, nel cui corpo, col tempo, si concentra la tossina. Questi animali contaminati  se mangiati, anche cotti, provocano una intossicazione alimentare conosciuta come DSP (diarrea a seguito avvelenamento di molluschi), con sintomatologia classica di vomito e diarrea, trascorse sei ore dall’ingestione.

 

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