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Aprile 20 2024

Torre Guaceto, si ripropone l’emergenza ambientale di Canale Reale.« I Comuni ci aiutino a fermare gli scarichi»

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Si ripropone l’annoso problema dell’inquinamento del Canale Reale all’interno della riserva marina naturale di Torre Guaceto.

Nelle ultime ore l’emergenza ambientale si sarebbe acuita. Il 17 agosto scorso, il monitoraggio effettuato dagli operatori dal Consorzio di Gestione della riserva avrebbe scoperto la presenza alla foce del torrente di un liquido maleodorante e di colore giallastro.

L’ente di gestione ha perciò  immediatamente allertato gli organi preposti sia alla prevenzione e repressione dei reati, sia allo svolgimento di accertamenti sanitari. A poche ore di distanza dalla richiesta di intervento, gli specialisti dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale si sono recati sul posto per prelevare alcuni campioni d’acqua per le analisi di laboratorio del caso.

Gli esiti sono arrivati nei giorni scorsi e indicano che, quel giorno, i reflui presentavano indici batteriologici di contaminazione fecale. Gli accertamenti hanno inoltre rivelato che si è verificato uno sforamento della concentrazione massima di escherichia coli prevista per lo scarico in tabella 4, quello previsto per il caso specifico.

Secondo il parere dei tecnici, ciò potrebbe essersi verificato o perché l’acqua piovana potrebbe aver trasportato alla foce del Canale Reale rifiuti biologici, provenienti da scarichi abusivi, tanto velocemente che i batteri non hanno avuto il tempo di degradarsi, oppure perché uno o più degli impianti comunali che scaricano nel Reale non ha funzionato e quindi non ha spinto nei collettori consortili reflui sufficientemente depurati.

«Quanto accaduto– scrive il Consorzio- rende ulteriormente necessario un tempestivo intervento degli enti coinvolti nella gestione delle acque reflue affinché si possa mettere fine allo sversamento di queste nel Canale Reale».

Per quanto concerne i reflui provenienti dell’impianto consortile di Bufalaria, che opera a servizio dei comuni di Carovigno, San Michele Salentino e San Vito dei Normanni, il Consorzio ha elaborato un progetto per il riutilizzo in agricoltura ed è in dirittura d’arrivo per la sua realizzazione.

Nello scorso mese di luglio, su richiesta del Consorzio, in Prefettura si è tenuto un vertice presieduto dal Prefetto di Brindisi, Valerio Valenti. In quell’occasione, la Regione Puglia ha spiegato di aver convocato un tavolo tecnico con i Comuni interessati dall’impianto di affinamento di Mesagne già nel 2015 e che a questo, però, non sono seguiti atti concreti, sottolineando, poi, che ne avrebbe indetto nel giro di pochissimo tempo.

L’Acquedotto Pugliese, sempre nel corso di quell’incontro, dal canto suo, aveva annunciato che a settembre avrebbe avviato i lavori per il collettamento del depuratore carovignese alla condotta sottomarina.

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