L’ampliamento della riserva di Torre Guaceto potrebbe a breve diventare realtà. Come anticipato dal consorzio di gestione, il Ministero dell’ambiente avrebbe valutato positivamente l’istanza, elaborando la bozza del decreto. Si attende adesso il parere autorizzativo da parte dei comuni di Brindisi e Carovigno, per cui il consorzio ha trasmesso richiesta alla fine dello scorso anno, senza però ricevere risposta.
A supporto della causa giunge l’appello del WWF di Brindisi, a cui si sono allineate oltre venti realtà associative del territorio, che chiedono ai due comuni competenti di accelerare l’iter amministrativo per autorizzare l’ampliamento del perimetro della riserva.
«Torre Guaceto è nata per proteggere gli habitat prioritari come stagni, dune, macchia mediterranea, boschi, canneti e il mare antistante le sue coste – si legge nella nota del WWF di Brindisi – ma ha anche integrato molte aree agricole nel proprio perimetro, perché funzionino da zona cuscinetto per armonizzare le attività dell’uomo con la protezione della Natura. Il consorzio di gestione ha sempre messo in primo piano questi obiettivi, rispondendo prontamente alle leggi e direttive, con azioni pratiche e immediate.
Basti pensare alla creazione del chiaro d’acqua per ripristinare una zona umida che si stava perdendo, all’apertura dei centri recupero tartarughe marine e fauna selvatica; alla pesca che si pratica oggi (piccoli pescherecci locali, pochi giorni di pesca, reti a maglie larghe) rispetto a quello che si praticava prima del 1991 (pesca a strascico e con la dinamite, contrabbando); alla produzione di olio biologico da olivi secolari, prima considerata residuale; alla coltivazione di varietà tradizionali di pomodoro (pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, Presidio Slow Food).
Per meglio raggiungere i propri obiettivi, nel piano di gestione della Riserva Naturale dello Stato, approvato con D.M. del 28 gennaio 2013, il Consorzio ha rilevato la necessità di ampliare ancora l’area protetta lungo la costa a sud est e a sud ovest.
Per quanto concerne gli habitat presenti nel territorio di Carovigno, il loro valore è stato confermato con l’inclusione dell’area individuata per l’ampliamento nella ZSC (zona speciale di conservazione) Torre Guaceto Macchia San Giovanni il 12/11/2020, mentre nella zona sud, territorio di Brindisi, la presenza di stagni temporanei e habitat di duna è fortemente minacciata da trasformazioni operate dall’uomo, soprattutto sulla costa. Infatti, allo stato attuale, è in corso un procedimento penale per le trasformazioni effettuate per attività commerciali, che vanno a compromettere anche il lavoro svolto finora.
A seguito dell’approvazione del piano di gestione, è stato avviato l’iter necessario per avanzare al Ministero dell’Ambiente la proposta di ampliamento della riserva; con nota del 29/04/2015, il Consorzio ha trasmesso al Ministero dell’Ambiente la proposta di modifica del perimetro della Riserva Naturale dello Stato “Torre Guaceto”. Dopo un lungo iter nell’ambito del quale ha chiesto e ottenuto numerose integrazioni, il Ministero dell’Ambiente ha elaborato la bozza del decreto, chiedendo al Consorzio di farsi da tramite presso i due Comuni competenti, Brindisi e Carovigno, ai fini dell’ottenimento di un ulteriore parere (i due Comuni avevano già espresso il loro parere favorevole). Il Consorzio ha trasmesso la richiesta ai Comuni alla fine del 2020 senza ricevere ancora alcuna risposta.
L’avvicinarsi della stagione estiva rende ancora più urgente l’ampliamento. L’inserimento di queste aree nel perimetro della riserva e la conseguente destinazione d’uso agricola impedirà nel futuro speculazioni su tali aree costiere che verranno protette attraverso lo strumento del regolamento della riserva. Chiediamo al Sindaco di Brindisi, ing. Riccardo Rossi e al commissario prefettizio del Comune di Carovigno, dott.ssa Maria Antonietta Olivieri – conclude il documento del WWF di Brindisi – di dare impulso all’iter amministrativo necessario per l’approvazione dell’ampliamento della Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto, passaggio endoprocedurale necessario affinché il Ministero della Transizione Ecologica emani il decreto di ampliamento».