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Ostuni
Agosto 12 2025

A tutto gas ma nella direzione sbagliata: Legambiente contro il fossile e il nucleare

Scongiurare la crisi climatica definendo un piano di uscita dal gas fossile, dirottando gli investimenti sulle rinnovabili. In tante città italiane oggi mobilitazione territoriale e di piazza

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A tutto gas, ma nella direzione sbagliata. Contro le bufale fossili e nucleari”. È questo l’appello che 42 sigle tra associazioni, comitati e movimenti lanciano all’Esecutivo annunciando una grande mobilitazione territoriale e di piazza per oggi, sabato 12 febbraio, che toccherà oltre 20 città tra cui Civitavecchia, Ravenna, La Spezia, Napoli, Presenzano, Falconara, Fusina, Brindisi, Venezia, Potenza, Pescara, solo per citarne alcune, unite nel messaggio di apertura.

La mobilitazione pugliese è promossa da Acli Provinciale Brindisi, Acli Terra Bari-Bat, Arci Puglia, Arci Brindisi, Associazione Salute Pubblica, Fondazione Tonino Di Giulio, Forum Ambiente Salute e Sviluppo Brindisi, Italia Nostra Brindisi, ISDE, Medici per l’Ambiente, Legambiente Puglia, No Al Carbone Brindisi, Rete della Conoscenza Puglia, Unione degli Studenti Puglia, WWF Puglia, WWF Brindisi.

A renderlo noto attraverso una nota stampa condivisa è Legambiente Puglia: «Il cambiamento climatico continua la sua inarrestabile corsa e il limite di 1,5°C è sempre più vicino. Continuando con le attuali politiche globali si avrà un aumento delle temperature fino a circa 2,7°C, di molto oltre gli obiettivi fissati negli Accordi di Parigi. Non possiamo perdere altro tempo. Oltre a rispolverare pericolose e velleitarie ricette come il nucleare. L’Italia sta sbagliando strada. Per uscire dal carbone, il nostro Paese non ha bisogno né di nuove centrali a gas fossile né del nucleare, ma di accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili».

Le associazioni in questione hanno sottoscritto un manifesto nel quale spiegano le loro motivazioni e le proposte che lanciano al Governo Draghi, tra cui quella di esprimere in sede UE e in particolare nel Parlamento Europeo una netta contrarietà all’introduzione di gas e nucleare tra le fonti verdi.

«Il gas fossile viene descritto come l’unica opzione praticabile per affrontare il cambiamento climatico, quando in realtà è una risorsa altamente climalterante la cui dipendenza la stiamo pagando a caro prezzo nelle nostre bollette. L’Italia importa il 94% del gas naturale che utilizza e ciò porta ad un’eccessiva dipendenza dal contesto internazionale e una conseguente vulnerabilità, assolutamente non mitigabile da eventuali nuove estrazioni dalle irrisorie riserve nazionali, che non si avrebbe se investissimo nelle rinnovabili. L’aumento dei costi in bolletta è da considerarsi, infatti, come diretta conseguenza proprio di questa politica di dipendenza dal gas fossile indipendentemente dalla sua provenienza e non è imputabile alla necessaria transizione ecologica.

Pretendiamo che il governo faccia la sua parte nel contrastare la crisi climatica definendo immediatamente un piano di uscita dal gas fossile e che gli investimenti previsti in questo settore, comprensivi di Capacity Market e che ci costeranno almeno 30 miliardi di euro, vengano direzionati sull’unica vera soluzione: le fonti rinnovabili.

La Puglia è direttamente interessata dalla possibile approvazione di una nuova centrale a turbogas in sostituzione della Brindisi sud alimentata a carbone e dalla possibile realizzazione del nuovo gasdotto Poseidon, non più giustificabile da un giudizio di compatibilità ambientale rilasciato quasi 15 anni fa sulla base di indicatori ed elementi valutativi oggi non più validi.

Da sottolineare come il Consiglio regionale, nella seduta N.3296 del 05/11/2019 abbia approvato all’unanimità una mozione con cui il presidente della Regione ed il Consiglio regionale dichiarano l’emergenza climatica ed ambientale nel territorio regionale.

Per tali ragioni numerose associazioni regionali promuovono anche a Brindisi, il 12 febbraio dalle ore 10.00, un presidio presso la Scalinata Virgiliana. All’evento sono stati invitati cittadini, associazioni e istituzioni locali, regionali e nazionali, per dare un chiaro messaggio di quella che è la direzione che la Puglia vuole intraprendere per il futuro energetico e ambientale.»

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