L’impennata di contagi ha causato diverse reazioni a catena, tra cui ritardi nella gestione della refertazione e comunicazione dei risultati dei test molecolari. Tornati negativi, diversi professionisti sono stati costretti a tenere chiuse le proprie attività in attesa dell’esito definitivo da parte dalla Asl. Il problema è stato portato all’attenzione dell’opinione pubblica nelle scorse ore da parte di Lucrezia D’Amico, dirigente della Confesercenti di Ostuni. A stretto giro l’Asl di Brindisi ha diffuso una comunicazione in cui spiega le cause dei ritardi.
«Negli ultimi giorni del mese di dicembre – spiega il direttore del laboratorio, Angelo Santoro – con un tasso di positività post natalizio elevatissimo, vicino al 38%, sono stati processati 1.750 tamponi al giorno mentre nello stesso periodo del 2020 erano 1.000, il 75% in più. Ci scusiamo con gli utenti, ma abbiamo dovuto fronteggiare l’aumento improvviso della mole di lavoro a cavallo del Natale con rallentamenti soprattutto in fase di refertazione e inserimento degli esami nel sistema informatico».
Torna sull’argomento commentando la risposta della Asl, il presidente di Confesercenti Brindisi, Michele Piccirillo, che in una sua nota spiega: «L’ammissione di responsabilità dell’Asl di Brindisi negli inaccettabili ritardi con cui si procede nell’effettuazione dei tamponi e nella definizione degli esiti è un fatto importante, ma certamente non risolutivo dei gravissimi problemi che si continuano a vivere in provincia di Brindisi.
Così come evidenziato da numerosi operatori commerciali dei nostri comuni, non sono state ancora individuate le soluzioni ai problemi sollevati e i ritardi continuano a provocare gravissimi disagi agli esercenti della provincia di Brindisi che si ritrovano nella impossibilità di tenere aperte le proprie attività.
La Confesercenti, pertanto, chiede con forza che i ritardi e lo stato confusionale evidenziatosi negli ultimi giorni vengano risolti e superati, anche coinvolgendo ulteriori professionisti esperti e capaci, in grado di fronteggiare una situazione così difficile.
Allo stesso tempo, la Confesercenti chiede l’istituzione di una corsia preferenziale nella elaborazione e nella comunicazione dei risultati che riguardano commercianti, lavoratori e professionisti, categorie che hanno bisogno di tornare ad aprire le loro attività e fornire servizi a tutti i cittadini.
Confesercenti già da lunedì 10 gennaio metterà a disposizione dei commercianti i propri legali, per avviare azioni giudiziarie attraverso cui quantificare i danni subiti».