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Dicembre 14 2024

Casa della Musica, in scena questa sera il concerto del Trio Lumen

Si terrà nella serata di oggi un nuovo appuntamento della rassegna musicale ideata e promossa dall’associazione musicale Caelium

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Prosegue la XXVI stagione concertistica della Casa della Musica con un nuovo evento. Si terrà alle ore 19 di questa sera, sabato 3 ottobre, all’interno dell’auditorium il concerto del Trio Lumen che proporrà “Il Klaviertrio nel panorama musicale europeo e d’oltreoceano”.

I musicisti Delia Anna La Gala (violino), Mirko Sciambarruto (violoncello) e Benedetta Matarrelli (pianoforte) proporranno un programma che comprende musiche di Beethoven, Fauré, Piazzolla e di due giovani compositori pugliesi, Alessandro Ciracì e Francesco Vitucci, a cui l’Associazione Caelium ha commissionato due nuove composizioni, che saranno eseguite in prima assoluta nel corso della serata.

Si avvisa che i posti saranno limitati in osservanza delle misure anti contagio, pertanto l’ingresso potrà effettuarsi esclusivamente previa prenotazione chiamando il numero 338 7286187.

PROGRAMMA

Francesco Vitucci – i_Deaf per Klaviertrio ed elettronica

Quando il Trio Lumen ha chiesto la scrittura di un nuovo brano di cui curare la prima esecuzione assoluta mi sono chiesto in quale “ecosistema” esso dovesse essere inserito, ovvero ho studiato il programma stesso del concerto di questa sera. La scelta del Trio op.1 n.3 di Ludwig van Beethoven, mi ha subito incuriosito e quel brano è diventato oggetto di una mia personale riflessione, estetica e quindi anche compositiva. È impressionante pensare come, a 250 anni dalla nascita di Beethoven, la sua musica appare, oggi più che mai, impregnata di una volontà di andare oltre la tradizionale costruzione sonora, per giungere direttamente nel cuore del suono stesso.

Ciò è assolutamente avvertibile nella produzione dell’ultimo periodo della vita del compositore tedesco, periodo critico per la sua presa di coscienza della crescente sordità.

Perdendo l’udito, Beethoven va oltre l’idea di “costruire con il suono”, scorgendo (in anticipo sui tempi) la possibilità di costruire il suono stesso, di inventare artifici percettivi notevoli, di simulare addirittura comportamenti fisici del suono stesso. Ad un forte calo dell’udito, il compositore risponde con la spinta dell’idea: l’idea sonora di un compositore sordo.

Il mio brano “i_Deaf” sfrutta così una serie di elementi legati alla percezione del suono di chi, per contro, ne ha perso quasi totalmente la facoltà. Immaginando di cercare una riposta ad una domanda quale «Cosa “sente”, di un suono, chi ha perso l’udito?», mi sono quindi interrogato su come si forma un’idea di suono nella mente di un compositore che non sente più, che (come si apprende dai molti quaderni di conversazione lasciati del compositore tedesco) può soltanto percepire vibrazioni ed echi lontani, immersi in un silenzio surreale.

Tutto questo si salda nella ricerca di un’idea, di quella idea tematica, che ascolterete successivamente in apertura al Trio op.1 n.3 (la cui composizione risale ad un periodo in cui il processo di perdita dell’udito stava gradualmente già iniziando), il cui “tema” vero e proprio viene qui pian piano ricostruito, emergendo dal silenzio, in un processo assolutamente non lineare di costruzione mentale”. (Francesco Vitucci).

Van Beethoven – Trio op 1 n° 3 in Do min: Allegro con Brio; Andante cantabile con variazioni; Menuetto quasi allegro e Trio; Prestissimo

Gabriel Fauré – Trio op 120: Allegro, ma non troppo; Andantino; Allegro vivo.

Alessandro Cirací – Raggi di Luce, per pianoforte, violino e violoncello;

Raggi di luce vuole essere una dedica, una dedica alla musica, un qualcosa che da luce ed energia alla vita di noi musicisti e di chi l’ascolta. Il brano nasce con l’intento di portare luce nei cuori e nella vita di tutti coloro che l’ascolteranno. Il brano è concepito in forma A-B-A più una coda finale che conduce alla conclusione del brano.

Inizia con un fugato dell’idea tematica principale che viene esposta dai vari strumenti, prima dal Violoncello, poi dal Violino, seguito dal Pianoforte, per poi essere eseguita dai tre strumenti insieme. La seconda parte, più delicata e sognante della precedente, è caratterizzata da un andamento delicato del Pianoforte che ha un ruolo principalmente di sfondo armonico a sostegno dei due strumenti, che liricamente espongono la seconda idea tematica. La terza sezione del brano inizia con un momento di tensione, sempre maggiore, caratterizzato dalla presenza di varie false riprese dell’idea principale che tendono ad ingannare l’ascoltatore e creare un momento di stasi. Il tutto sfocia nella ripresa vera è propria affidata al Pianoforte sostenuto dai due strumenti, con il pizzicato del Violoncello e le strappate del Violino. Il brano, infine, termina con una coda in cui sono riconoscibili vari elementi della prima idea tematica”. (Alessandro Ciracì)

A.Piazzolla – da Le quattro stagioni: Inverno, Primavera

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