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Ottobre 18 2024

Commenti razzisti e omofobi durante lo streaming del ‘Giorno della Memoria’: identificati 5 minori

Notificato il provvedimento di avviso della conclusione delle indagini ai responsabili della “shit storm” contro la cerimonia commemorativa organizzata dalla Prefettura di Brindisi

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Accusati di incitamento alla discriminazione, alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi, cinque minori, di cui tre residenti in provincia di Brindisi, uno in provincia di Taranto e uno in quella di Bari, sono stati raggiunti dal provvedimento di avviso della conclusione delle indagini preliminari, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce.

Le indagini sono state avviate il 27 gennaio 2021, immediatamente a margine della cerimonia commemorativa del “Giorno della Memoria”, organizzata dalla Prefettura di Brindisi presso il salone di rappresentanza della Provincia di Brindisi. La cerimonia, dedicata alle persecuzioni del popolo ebraico e dello sterminio nei campi nazisti dei deportati militari e civili italiani, durante cui venivano conferite 4 medaglie ad altrettanti sopravvissuti all’olocausto, veniva trasmessa in diretta streaming su YouTube.

Nella chat del canale, riservata ai commenti dei singoli utenti, molti dei quali studenti di istituti secondari, sono stati inseriti post inneggianti al partito fascista e nazista, espressioni antisemite e di discriminazione razziale, di apologia verso esponenti della criminalità mafiosa, affermazioni discriminanti i generi e gli orientamenti sessuali.

Sono stati così identificati e rintracciati i cinque responsabili, tutti minorenni, che “in concorso tra loro e con altre persone allo stato non identificate, in occasione della richiamata celebrazione, mandata in diretta streaming tramite la piattaforma “Youtube”, poiché era stata resa attiva una chat pubblica riservata ai commenti da parte dei singoli utenti, si collegavano alla predetta chat e, in contemporanea con la diretta streamimg, pubblicavano dei post inneggianti al partito fascista e nazista nonché numerose frasi aventi manifestazione antisemita, di discriminazione razziale ed in ordine all’orientamento sessuale”.

«Il numero consistente di soggetti coinvolti – spiega la nota della Questura di Brindisinonché la progressiva intensità degli interventi aggressivi, depongono (ed è questa l’ipotesi di lavoro che hanno sviluppato gli investigatori della Digos) per quella strategia preventivamente concordata nota, in gergo, col nome di Shit Storm poiché si sostanzia come un attacco telematico di gruppo diffuso in rete con l’obbiettivo di impedire gli eventi (“c.d. crash della live”) ovvero di neutralizzare lo scopo didattico/educativo. Nell’ambito del gruppo, infatti, alcuni soggetti si sono evidenziati in quanto promotori ed organizzatori del predetto attacco.

Subito dopo il fatto reato, personale Digos, che ha acquisito l’intero contenuto della chat, comprendente 2540 records, e focalizzando l’attenzione su alcuni studenti minorenni, in sinergia con la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce, immediatamente informata, e recependone le direttive che sono sempre indirizzate alla rieducazione e al recupero del minore che non ha interiorizzato, evidentemente, i “mali” della storia e il rispetto delle libertà altrui, ha svolto le indagini, prettamente di natura informatica, ed è riuscito a raccogliere elementi univoci gravi e concordanti a carico di 5 minori della decina di soggetti coinvolti, classe 2004/2005, studenti degli istituti di istruzione secondaria, 3 della provincia di Brindisi, 1 della provincia di Taranto e 1 di Bari.

 A tutti, compresi gli esercenti la potestà genitoriale, è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce. Tutti i minori sono risultati inseriti in ottimi contesti familiari, nonché affettivi e culturali e molti di loro sembrano aver compreso la gravità del comportamento assunto il 27 gennaio 2021».

Molti studenti che hanno partecipato all’iniziativa attraverso la chat e che hanno avuto modo di leggere in diretta quelle tremende frasi, hanno segnalato la violazione all’ufficio Digos dimostrando grande senso di responsabilità e consapevolezza della loro gravità.

La serrata ed efficiente attività di indagine da parte della Digos ha riscosso il plauso del Questore, che ringrazia per la sensibilità e l’attenzione la Procura dei Minori.

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