È stata una corsa disperata quella compiuta dal signor Domenico, un 88enne di Carovigno che nella mattinata di sabato 18 aprile si è rotto un femore a causa di un incidente domestico. L’anziano signore, soccorso dal figlio e dai familiari, che hanno allertato il 118, è stato trasportato d’urgenza al “Camberlingo” di Francavilla Fontana. Da qui, per mancanza di posti letto disponibili, è stato dirottato verso il “Perrino” di Brindisi, dove ha visto ripetersi la stessa storia di poco prima. Non essendoci nessuna disponibilità per nuovi ricoveri, l’anziano signore è stato trasportato all’ospedale “Santissima Annunziata”di Taranto, presso cui finalmente sono iniziate le opportune cure.
Preferiscono rimanere anonimi i familiari del malcapitato, che fanno giungere notizia alla stampa attraverso una nota divulgata dal comitato civico “L’ospedale non si tocca”, nato recentemente a seguito dell’avvio dei lavori di restyling disposti dalla ASL di Brindisi per i reparti di Ortopedia e Chirurgia Generale, interni all’ospedale di Ostuni. Con il trasferimento temporaneo del personale in forza ai due reparti, utilizzato dall’ASL per potenziare i centri Covid di Francavilla e Brindisi, si sta verificando quanto paventato dai membri del comitato e dal loro legale, l’avvocato Giuseppe Calamo, firmatario di un esposto in prefettura, in questura e al comando provinciale della guardia di finanza, attraverso cui s’intende far luce sulla legittimità della disposizione presa ai vertici della sanità provinciale.
«Anziché preservare un soggetto anziano – si legge nella nota del comitato – fragile e più vulnerabile all’infezione da Covid-19, lo si è esposto a maggior rischio di contagio facendolo transitare da più ospedali. La frattura di femore nell’anziano è una patologia grave, rischiosa per la vita e ogni spostamento in più, significa dolore in più, ma soprattutto rischio tromboembolico in più, ovvero rischio morte in più. Oggi l’ospedale più vicino, quello di Ostuni, che vanta un reparto di Ortopedia tra i migliori ed efficienti in Puglia, è chiuso, quindi non può accogliere e curare il signor Domenico, non si sa perché. Per una ristrutturazione del reparto? Ma al momento non vi è alcun lavoro in corso nel reparto di Ortopedia… e se pure ci sarà nel prossimo mese, vi sarebbe comunque la possibilità di continuare a far lavorare contemporaneamente muratori e ortopedici, utilizzando le zone già ristrutturate per ricoverare i pazienti.
In un periodo non estivo, in cui peraltro la popolazione è ancora sotto chiave e quindi meno a rischio di fratturarsi, già mancano posti letto nelle due unità operative di Ortopedia su Francavilla e Brindisi. Immaginiamo cosa succederà quando la gente inizierà a muoversi di più, e soprattutto in estate, quando lungo la nostra costa inizieranno ad aumentare gli spostamenti, e quindi i traumi. Cosa succederà con la chiusura inspiegabile e immotivata di un reparto di Ortopedia, quello di Ostuni, che normalmente lavora a pieno regime soprattutto durante l’estate? Nell’era Covid non esiste solo il Covid – conclude la nota – le altre patologie, altrettanto rischiose, invalidanti e drammatiche non si fermano e non possiamo trascurarle».