Parco d’Agnano gremito per Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna che giovedi scorso 12 agosto scorso ha presentato il suo libro “Il Paese che vogliamo” (Ed.Piemme). La serata è stata organizzata dall’associazione Amici del Cuore di Ostuni, con il supporto del Comune di Ostuni e del Museo di Civiltà preclassiche della Murgia meridionale.
Alla presentazione hanno partecipato il sindaco di Bari e presidente dell’ANCI Antonio Decaro e il sindaco di Ostuni Guglielmo Cavallo. La serata è stata aperta dagli interventi del presidente dell’ente Museo, Michele Conte e dal Presidente dell’Associazione Amici del Cuore, Angelo Brescia. A moderare l’incontro con Stefano Bonaccini, il presidente dell’ordine dei giornalisti pugliesi Piero Ricci.
«Ho il privilegio di essere nato e di vivere in una bellissima regione, insieme all’orgoglio di amministrarla da sei anni – ha raccontato Bonaccini – una regione che ha giocato sull ‘ospitalità, proverbiale nel mondo insieme ai servizi per tutte le età e per tutte le tasche. Ma quel che serve è per l’Italia, l’Emilia-Romagna non basta a se stessa. I problemi che affrontiamo non sono poi così dissimili nel resto della Penisola. Soprattutto quelli che riguardano il nostro futuro, il cambiamento necessario, gli obiettivi per realizzare il Paese che vogliamo».
Bonaccini ha poi parlato dei tre pilastri per lui importanti: internazionalizzazione della manifattura, cultura e saperi, turismo, e della necessità di “una cabina di regia nazionale che immagini di investire in particolare sul tema dell’ecologia e dell’ambiente perché sarà la green industry che potrà fare davvero la differenza in termini di investimenti e anche di recupero di posti di lavoro”.
Sulla questione Green Pass il pensiero del Presidente: «Ci ha aiutato a riaprire tantissime attività che altrimenti sarebbero rimaste chiuse. È un aiuto all’economia, inutile girarci intorno, se abbiamo potuto permettere di riaprire la quasi totalità delle attività commerciali, culturali sportive e turistiche prima chiuse è stato grazie all’aumento delle vaccinazioni. I medici e gli infermieri che non si vaccinano? Dovrebbero cambiare mestiere. Abbiamo capito l’importanza di un servizio sanitario pubblico, universalistico, che cura chiunque, senza chiedere quanti soldi hai in tasca o da dove vieni. Almeno questo è quanto successo in Emilia-Romagna, con la prova straordinaria data dalla sanità regionale e da chi ci lavora. Occorre ripartire da una cosa su tutte: investire nel sistema sanitario nazionale, la politica deve avere l’intelligenza e la misura di ascoltare nei vari settori chi se ne intende».
ll Governatore Bonaccini ha trascorso qualche giorno all’insegna del più totale relax, lontano dai riflettori e dall’affettuosa curiosità di residenti e turisti, ospite del dott. Fabio Sgura, fondatore dell’associazione Amici del cuore.
