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Ottobre 19 2024

Domenico Pecere alla Cop26 di Glasgow come Ambasciatore del Patto per il Clima

Prima esperienza internazionale per l’ostunese Domenico Pecere, che ha partecipato alla conferenza mondiale sul clima

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A pochi giorni dalla nomina come Ambasciatore del Patto per il Clima, Domenico Pecere ha partecipato alla Cop26 di Glasgow. Rinviata di un anno a causa della pandemia, la conferenza mondiale sui cambiamenti climatici è iniziata lo scorso 31 ottobre e si chiude oggi, venerdì 12 novembre.

Di ritorno dal Regno Unito, Pecere racconta la sua esperienza come rappresentante della Commissione Europea impegnato a operare in maniera trasversale a favore dell’ambiente e contro i repentini cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento atmosferico.

«Durante queste giornate trascorse a Glasgow – racconta Domenico Pecerel’energia più dirompente arriva dai giovani; hanno più interesse in questa lotta di chiunque altro e sono arrabbiati con i leader mondiali per non aver mantenuto le promesse fatte in passato. Non credono più alle loro parole, vogliono fatti ed azioni concrete. Nonostante i progressi rappresentati dall’accordo di Parigi, la maggior parte dei Paesi non è riuscita a soddisfare i piani stabiliti sei anni fa».

Alcuni studi internazionali presentati alla Cop26 rivelano che, se si supera il grado e mezzo di riscaldamento rispetto ai livelli preindustriali, metà dell’umanità sarà a rischio di alluvioni e siccità. E se si sfora quello dei 2 gradi, nei Paesi poveri raddoppieranno le persone in pericolo per disastri naturali e di conseguenza aumenteranno i flussi migratori.

«Durante le plenarie – continua Peceresono emerse, però, molte criticità di ordine pratico. La transizione ha un costo e non sarà facile raggiungerla. Poi ci sono i grandi assenti come la Cina e l’India, finendo con  lo scetticismo del Brasile. C’è ancora tanta gente che è dipendente dal carbone e dall’energia che quest’ultimo genera. I leader mondiali hanno affermato che non si possono ignorare queste persone  e non si può solo urlare loro contro.

Bisogna anche saper ascoltare e convincere le persone che non sono d’accordo, o che sono indifferenti alla questione dei cambiamenti climatici. E per fare ciò bisogna saper accettare piccoli compromessi, non esistono soluzioni radicali immediate sul clima. Anche la politica, al pari della scienza, va ascoltata.

Per questo la Commissione Europea ha voluto fortemente gli Ambasciatori del Patto per il Clima, persone selezionate e provenienti da tutta Europa di diversi settori della società, appassionate dell’azione per il clima e che vogliono vedere un cambiamento. Per la prima volta gli ambasciatori si sono ritrovati in presenza al COP26 ed hanno partecipato a vari meeting, insieme ad esperi del settore ed il Vice Presidente della Commissione Europea  Frans Timmermans.

Gli ambasciatori del patto europeo per il clima informano, ispirano e sostengono l’azione per il clima nelle loro comunità e reti affinché promuovano attivamente il Green Deal nei loro settori attraverso attività politiche e migliori pratiche. Gli ambasciatori, inoltre, forniranno periodicamente un riscontro sull’efficacia delle politiche dell’UE sul campo e promuoveranno l’integrazione verticale. Sono accreditati dalla Commissione Europea, acquisiranno visibilità per la loro azione per il clima sul sito web del Patto e avranno accesso agli strumenti di comunicazione. Diverranno inviati climatici, parleranno in occasione di eventi internazionali e incoraggeranno le città e le regioni a guidare l’attuazione del Green Deal europeo organizzando a livello locale eventi satellitari del patto per il clima. Gli ambasciatori inoltre riferiranno al gruppo di lavoro Green Deal a livello locale le esperienze, le migliori pratiche e i temi di cui sono testimoni sul campo.

Come esempio di buone pratiche – conclude Pecereho voluto condividere con gli altri ambasciatori la misura del Superbonus110%  e i risultati che ha ottenuto a livello nazionale, ma anche nella mia regione Puglia, in poco più di un anno dal lancio.

Questa misura ha fatto esplodere letteralmente il settore delle costruzioni e tutto il suo indotto nell’ultimo anno in Italia e in Puglia. I numeri sono davvero incoraggianti, tanto che la misura è stata prorogata recentemente anche dal Governo Draghi. L’efficientamento energetico degli edifici, è sicuramente una priorità per la transizione ecologica. Quando si lavora tutti insieme le piccole vittorie, i piccoli traguardi, anche se locali, saranno la base per successi maggiori e sempre più frequenti che potranno portare il pianeta a raggiungere l’ambizioso traguardo delle “emissioni zero” entro il 2050».

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