Ancora un pacco di marijuana rinvenuto nelle acque del litorale brindisino.
Dopo il recupero di un grosso pacco che galleggiava nelle acque di uno stabilimento balneare in località Specchiolla, notato da una bagnina e recuperato dai Carabinieri, contenente quasi diciannove chilogrammi della sostanza stupefacente essicata, un altro involucro è stato recuperato ieri nelle acque di Diana Marina, sulla costa ostunese.
Il pacco è stato notato da un professionista che, accortosi della sua presenza in mare, ha interpellato immediatamente le forze dell’ordine. Quando gli agenti del Commissariato di Polizia di Ostuni hanno recuperato e aperto il pacco, all’interno sono stati rinvenuti più di 30 chilogrammi di marijuana.
L’ipotesi degli investigatori resta sempre la stessa: gli involucri sarebbero stati persi dai mezzi nautici che, a tutta velocità, percorrono, soprattutto nelle ore notturne, il tratto di costa che dall’Albania porta sulle coste pugliesi. Il ritrovamento dei due involucri sarebbe poi stato favorito dal mare agitato dal vento di maestrale che soffia in questi giorni, che ha spinto verso la riva i due pacchi contenenti la sostanza stupefacente.
Un altro elemento che fa riflettere gli investigatori è la pesenza su entrambi gli involucri recuperati di simboli a forma di svastica, che potrebbe essere il segno distintivo di un particolare gruppo criminale.
In Albania la coltivazione e il traffico di marijuana costituisce oramai un business milionario che trova in Italia, passando per le coste pugliesi, l’approdo più agevole e redditizio.
