Il 7 aprile è la giornata che, da settanta anni, viene dedicata alla salute, una ricorrenza istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel lontano 1950, e che oggi viene ancor più sentitamente dedicata ad infermiere e infermieri ed alle ostetriche.
In un momento storico tanto complesso, non si contano le manifestazioni e le dichiarazioni d’affetto e gli elogi che tanti stanno spendendo nei confronti del personale sanitario, agguerrita prima linea opposta all’emergenza coronavirus. Oggi, come in un futuro prossimo in cui si spera che il Covid-19 sia solo un amaro ricordo, si narra del personale infermieristico come di una categoria di eroi, di angeli, di insostituibili baluardi intenti a fronteggiare lo sconosciuto nemico comune.
Persino nella sofferenza, nello sconforto e nel lutto, quanto sta facendo questa gente meravigliosa non smette di tradursi in storie indelebili, di cui è necessario parlare e che è doveroso continuare a raccontare, anche quando tutta questa brutta storia pandemica sarà finita. Anche quando quella stessa attività straordinaria, continuerà indistintamente nelle giornate che, apparentemente, sembreranno “solo” ordinarie.
«La Giornata Mondiale della Salute ricorre quest’anno mentre l’intero pianeta è chiamato ad affrontare una pericolosa pandemia, causata da un virus ancora per molti aspetti sconosciuto e assai temibile soprattutto per la popolazione più anziana e le persone deboli, già affette da pregresse patologie – ha spiegato nel suo messaggio istituzionale il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – Questa giornata, la settantesima, è dedicata agli infermieri e alle ostetriche. Le vicende drammatiche di questi giorni hanno mostrato di quanta generosità, professionalità, dedizione sono capaci gli operatori sanitari. Il nostro pensiero grato e riconoscente va alle infermiere e agli infermieri in prima linea, e con loro a tutti i medici degli ospedali e dei servizi territoriali, agli assistenti, ai ricercatori, a quanti operano nei servizi ausiliari: li abbiamo visti lavorare fino allo stremo delle forze per salvare vite umane e molti di loro hanno pagato con la vita il servizio prestato ai malati».
«Sono straordinarie le donne e gli uomini che in questi giorni combattono contro il nuovo coronavirus con l’unico obiettivo di salvare la vita ad altri esseri umani – ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza – Nello stesso momento, c’è chi si adopera per far venire alla luce quei bambini che rappresentano il nostro futuro. È ancora dura ma alla fine la vita vincerà».
«Fermiamoci un minuto per ringraziare i nostri eroi della Sanità – recita l’appello del direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus – Infermiere ed infermieri fanno l’impossibile. A causa del grave Covid-19 i pazienti sono isolati e l’ultimo contatto umano è quello con un infermiere. Ogni giorno gli operatori della sanità corrono rischi per alleviare le sofferenze altrui e salvare vite. Una delle lezioni che il mondo deve imparare dalla pandemia di Covid-19, è investire su infermiere e ostetriche».
Per l’appunto, se è vero che la storia insegna e si ripete, chissà che d’ora in avanti, ad ogni livello, da quello locale a quello regionale, fino al nazionale, continentale e mondiale, la salute diventi il primo punto all’ordine del giorno, sempre.