È giunto alla sua quarta edizione il Festival della Cooperazione Internazionale, che torna quest’anno a Ostuni dal 26 al 30 ottobre prossimi con un titolo emblematico: “Imparare dalla pandemia. C’è un solo cielo per tutto il mondo”.
Mentre la popolazione mondiale continua a lottare contro l’epidemia da Coronavirus, il Festival della Cooperazione Internazionale mette al centro i risvolti positivi e le opportunità di crescita civile e sociale che inevitabilmente, anche in una tragedia dalle proporzioni globali, si possono cogliere. Tematiche e attività in programma sono state rese note durante la conferenza stampa di venerdì scorso, tenutasi a Palazzo San Francesco e condotta dal fondatore e coordinatore del Festival Franco Colizzi, dal sindaco di Ostuni Guglielmo Cavallo e dall’onorevole Valentina Palmisano.
«Il Festival continua a crescere, nonostante l’edizione di quest’anno sia stata seriamente messa a rischio – dichiara il dottor Colizzi – da un’epidemia che tutt’ora non siamo affatto in grado di domare. Ringrazio gli enti, le aziende e le singole persone che con il loro contributo permettono al Festival di continuare a essere un importante appuntamento per il mondo della Cooperazione Internazionale, un luogo in cui condividere buone pratiche di solidarietà, promuovendo gli ideali di pace e di giustizia sociale. Quattro saranno i webinar, quindi gli incontri virtuali, e due gli appuntamenti in presenza che si terranno qui, nel salone dei sindaci di palazzo di città.Il 27 mattina rifletteremo insieme sull’orizzonte ideale, rifacendoci a una profezia necessaria: possa la pandemia trasformarsi in una esperienza positiva. Sembra un’utopia, ma è la direzione giusta verso cui andare. Durante la stessa mattinata sarà presentato il libro “L’arte di vivere insieme”, mentre nel pomeriggio si parlerà del futuro delle organizzazioni internazionali, che hanno bisogno di essere rafforzate proprio a partire dalla Cooperazione internazionale, che rappresenta appunto la via maestra. L’invito che rivolgo alle associazioni coinvolte e alla cittadinanza – conclude Colizzi – è dunque quello di partecipare, in maniera fisica e virtuale, agli incontri che si terranno durante i cinque giorni del Festival ».
«La pandemia ci ha insegnato tanto – dichiara il sindaco Guglielmo Cavallo – non ci avrà migliorato, ma abbiamo imparato a lavorare per il benessere collettivo, ad aiutare nei modi più disparati chi per diversi motivi resta indietro rispetto agli altri. Il Festival della Cooperazione Internazionale impone riflessioni di questo tipo, per cui non posso che ringraziare il dottor Franco Colizzi per aver reso Ostuni l’epicentro di un evento così attuale e necessario».
«Un Festival di rilievo nazionale come questo – dichiara l’on. Valentina Palmisano – non poteva non avere attinenza con la pandemia, la cui gestione fa parte ormai della nostra quotidianità. Capire l’importanza di cooperare a livello globale, comprendere la portata delle nuove sfide e affrontare l’emergenza nel miglior modo possibile. È questo il compito di ciascuno di noi e delle organizzazioni che operano a livello nazionale e internazionale. La pandemia ha fatto emergere in tutta la loro tragicità le disparità sociali, economiche e culturali. Proprio per questo dobbiamo costruire il nostro futuro con maggior criterio. L’emergenza sanitaria che stentiamo a lasciarci alle spalle ci ha fatto capire quanto siamo fragili, perciò non possiamo far altro che puntare sulla cooperazione, che ci rende interconnessi, più tecnologici e necessariamente più capaci di interpretare e rispondere alla complessità di questo momento».
Informazioni e aggiornamenti sulla IV edizione del Festival della Cooperazione Internazionale sono reperibili attraverso la pagina Facebook dedicata all’iniziativa.