Interessante e ricco di spunti interessanti l’incontro sul tema “La mente dell’Ironman”, svoltosi nei giorni scorsi presso “Terapeia – Studio Colizzi” ad Ostuni. Protagonista del talk Vito Scarcella, brindisino 57enne, atleta che a settembre ha portato a termine l’Ironman Italy di Cervia, una delle gare di triathlon più dure ed affascinanti del mondo, a tu per tu con Tiziano Mele, giornalista e mental coach.
Quasi quattro chilometri di nuoto, 180 chilometri in bicicletta ed una maratona di 42,195, una dopo l’altra. Dodici ore, 46 minuti e 55 secondi il suo tempo (1:36:51 nuoto, 6:50:19 bicicletta e 3:46:08 corsa). Una prova estrema che unisce resistenza fisica a forza mentale, con a monte una preparazione attenta e scrupolosa durata quasi un anno. Dodici mesi durante i quali è riuscito a gestire il tempo in maniera esemplare, allenandosi in acqua alle 5,00 del mattino ancora col buio ed in strada nel pomeriggio dopo il turno di lavoro. Un periodo durante il quale ha saputo trasformare la parola sacrificio in una sfida personale meravigliosa, ai confini con i propri limiti.
“Allenarsi al disagio mi ha aiutato tantissimo – racconta Scarcella – del resto in tutti questi anni di atletica ho constatato che le persone capaci di raggiungere obiettivi e traguardi più rilevanti partivano quasi tutte da situazioni personali di difficoltà e sofferenza”.
Vito Scarcella ha 57 anni e lavora in Leonardo, dove si occupa di supporto tecnico e logistico agli elicotteri pur essendo riuscito a centrare un’impresa straordinaria, non è un atleta professionista. Proprio su questo aspetto è stato davvero interessante riflettere sul tema della Motivazione, con le grandi differenze tra quelle che arrivano dall’esterno (estrinseche) e quelle che, invece, partono da dentro di noi (intrinseche) e che spesso si rivelano forti e durature nel tempo. “Mi piacerebbe – aggiunge Scarcella – che i ragazzi provassero ad imitarci. Oggi purtroppo i giovani vivono una realtà quasi ovattata, non hanno tanta autostima e non riconoscono le loro paure”.
Franco Colizzi, psichiatra, scrittore e proprietario di “Terapeia – Studio Colizzi” insieme a sua figlia Ivana (psicologa e psicoterapeuta) aggiunge un aspetto importante: “Quando si cerca di superare, anche di poco, i propri limiti corporei e mentali impegnandosi in attività sportive od intellettuali, si possono riconoscere i propri sistemi motivazionali interni. Fare luce, anche col supporto di un mental coach o in casi specifici di un terapeuta, su queste strutture cognitive, in parte inconsce, è importante per tutti noi. Significa poter rintracciare, fare proprio o costruire il senso profondo, spesso radicato nella nostra storia di vita, di ciò in cui ci impegniamo. È una bellissima avventura”.
Proprio sul tema della mente nello sport “Terapeia – Studio Colizzi” promuoverà ad Ostuni nelle prossime settimane un corso in quattro incontri tenuto dal mental coach Tiziano Mele, attualmente impegnato con un centinaio di adolescenti che praticano sport agonistico e con scuole ed enti di formazione in progetti di Orientamento e Mentoring.





