Sesto appuntamento della rassegna letteraria “Per gusto e per diletto” con Francesco Caringella e il libro “L’attesa dell’alba” edito da Mondadori, intervistato da Anna Guidone.
Nonostante gli ormai molti anni dentro e fuori le aule dei tribunali, Filippo Santini è ancora convinto che la giustizia sia febbre, voglia, fame, umanità. In fondo, se all’indomani della laurea ha deciso di diventare avvocato penalista, deludendo l’ingombrante padre Giovanni che lo voleva magistrato, è perché solo così può stare vicino agli unici veri protagonisti delle vicende giudiziarie, gli imputati. Non importa nemmeno se innocenti o colpevoli: ognuno di loro è portatore di una storia unica, e va difeso con le unghie, perché quando si combatte per la vita conta solo il risultato. A Filippo la morale non interessa: non è affar suo il giusto e lo sbagliato, ma solo il legittimo e l’illegittimo.
Tutto cambia quando nel suo studio entra Sandra: fragile e bellissima, gli racconta che cinque anni prima l’amato marito Alberto è stato travolto da un pirata della strada, e da quel giorno vive confinato in un letto, dipendente dagli altri in tutto. Ora Alberto vuole morire, e Sandra, con il cuore in frantumi, si è rassegnata ad accontentarlo.
Filippo raggela: l’avvocato in lui grida di star lontano da un caso tanto spinoso, ma una parte più profonda la pensa diversamente… una parte più profonda che sarà presto costretta a chiedersi se la vita è un diritto o un dovere, e cosa siamo disposti a fare dopo aver risposto a quella domanda.
Francesco Caringella mette tutta la sua lucidissima conoscenza dell’eterno confronto tra Giustizia e Legge al servizio di una storia sul più struggente e profondamente umano dei dilemmi: la vita, e il diritto a rinunciarvi.
Francesco Caringella, già commissario di polizia e magistrato penale a Milano durante l’inchiesta “Mani Pulite”, è presidente della quinta sezione del Consiglio di Stato. Per Mondadori ha pubblicato La corruzione spuzza. Tutti gli effetti sulla nostra vita quotidiana della malattia che rischia di uccidere l’Italia (2017), 10 lezioni sulla giustizia per cittadini curiosi e perplessi (2017), La corruzione spiegata ai ragazzi che hanno a cuore il futuro del loro paese (2018). È anche l’autore di Non sono un assassino (Newton Compton, 2015), da cui è stato tratto l’omonimo film con Riccardo Scamarcio, e di due gialli procedurali con protagonista il giudice Virginia Della Valle, Oltre ogni ragionevole dubbio e La migliore bugia, entrambi editi nel Giallo Mondadori.
L’evento si terrà mercoledì 20 agosto, alle ore 18:30 presso il Museo MAAC – Giardino della Poesia “Rita Santoro Mastantuono” – Via Enrico de Nicola, n. 1, Ceglie Messapica.