La crescita dei prezzi delle materie prime, in primis gas e petrolio, scaturita prima dall’avvento della crisi economica collegata alla pandemia da Covid19 e in seguito dallo scoppio della guerra in Ucraina del febbraio 2022, sta mettendo in agitazioni milioni di famiglie alle prese con un caro bollette senza precedenti e ovviamente le aziende che in ogni settore evidenziando difficoltà considerevoli per il proprio fabbisogno energetico, con conseguenti criticità a livello di produzione e occupazionale.
Una situazione che inevitabilmente impatta negativamente anche a livello nazionale con il Governo costantemente impegnato per porre un freno a questo trend, spingendo verso quella Green Economy che ormai da anni è divenuta fulcro delle politiche globali e che non può più essere rimandata.
La Green Economy come soluzione della crisi
Come accennato in precedenza, la Green Economy è ormai al centro delle strategie dei governi di tutto il Mondo, sia in ottica di salvaguardia del Pianeta e lotta ai cambiamenti climatici, sia per quel che concerne le variabili strettamente economiche e l’indipendenza dalle fonti fossili che, specie in Italia, rappresentano una voce molto consistente nelle importazioni.
Stimolare la crescita degli impianti rinnovabili è quindi una soluzione inderogabile che viene portata avanti con politiche di sgravi e agevolazioni fiscali per modernizzare il settore energetico italiano e abbattere i costi, così da poter vedere il futuro con maggiore ottimismo e auspicare una crescita economica che sia sostenibile.
In particolare è il fotovoltaico a spingere questa corsa alle rinnovabili, come certificato dai dati Terna disponibili che fanno riferimento ai primi dieci mesi dell’anno appena concluso. Da gennaio a ottobre 2022, infatti, in Italia sono stati installati nuovi 1.896 MW di potenza fotovoltaica, con una crescita parti al +146% rispetto allo steso periodo del 2021. Complessivamente nel nostro Paese, sono stati raggiunti i 24.462 MW, per un totale di quasi un milione e duecento mila impianti fotovoltaici. Una tendenza in linea con il report di GSE relativo ai primi nove mesi del 2022, con 1,6 GW di nuova potenza installata, quasi il 300% in più rispetto al 2021.
Dati che confermano la crescita esponenziale dell’energia solare e che segnano la strada anche per il 2023 appena iniziato, cercando di aumentare la quota di energia prodotta e consumata dall’Italia, che ad oggi arriva solo al 23% (fonti fossili comprese).
Perché investire nel fotovoltaico aziendale
A guardare sempre con maggiore interesse la diffusione degli impianti fotovoltaici ci sono certamente le aziende che, come detto in precedenza, stanno facendo i conti con la crescita dei prezzi dei combustibili fossili, cercando soluzioni alternative per non compromettere la propria operatività e in alcuni casi la propria sopravvivenza, in particolare per le PMI, le piccole e medie imprese che nel nostro Paese rappresentano il vero motore dell’economia italiana.
Il fotovoltaico per aziende consente, infatti, alle imprese di poter risparmiare in bolletta grandi somme di denaro, essendo gli impianti di garantire un fabbisogno energetico almeno del 60%, in aggiunta a ciò la possibilità di poter ottenere sgravi e agevolazioni fiscali per l’installazione di sistemi a energia pulita e di aumentare il proprio valore sia economico che reputazionale per aver abbracciato la transizione energetica. Ma non solo.
Sfruttando il SEU (Sistema Efficienti di Utenza) e lo Scambio sul posto, a seconda della tipologia di impianto, tutta l’energia autoprodotta e non consumata dall’azienda può essere rivenduta a utilizzatori terzi o essere rimessa nella rete elettrica, compensando fabbisogni energetici futuri.
In generale, le aziende che adottano un sistema di approvvigionamento energetico basato sul fotovoltaico, oltre a divenire parte attiva di un cambiamento destinato a cambiare il futuro incerto del Pianeta, possono affrontare la crisi energetica in atto con maggiore tranquillità, autonomia e possibilità di riversare le risorse risparmiate nella crescita e nello sviluppo della propria impresa.