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Agosto 11 2025

Musica e schiamazzi notturni: a Torre Canne nasce il comitato anti-movida

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Stanchi della musica e degli schiamazzi notturni, alcuni residenti di Torre Canne si sono riuniti in un comitato e hanno intrapreso un’azione legale.

Nel mirino una nota discoteca-beach club della località balneare fasanese, responsabile, a quanto afferma il comitato, delle notti in bianco dei residenti della zona. La decisione di costituire un comitato è stata dovuta alla caduta nel vuoto di tutte le lamentele e le denunce effettuate nel corso degli anni, che non hanno ottenuto alcun risultato.

Il comitato si è rivolto all’avvocato Giovanni Cofano, del foro di Brindisi, per promuovere un’azione legale risarcitoria ai danni del locale, il quale, si legge nella nota è «“idealmente” ubicato fuori dal centro abitato, di fatto è posto in una zona ad alta densità residenziale».

I cittadini che si sono costituiti in comitato lamentano inoltre, «la mancanza di un moderno piano di zonizzazione acustica, sistematicamente richiamato dal sindaco, ma mai attuato. Atteso che i regolamenti vigenti, molto risalenti indietro nel tempo, pongono, come detto, il suddetto locale fuori dal centro abitato, è accaduto spesso che nel weekend, oltre 200 cittadini della zona siano stati svegli fino all’alba a causa delle immissioni sonore ad alto volume e, quindi, intollerabili, provenienti dalla vicina discoteca, con grave compromissione del proprio sacrosanto diritto al riposo notturno».

Al neocostituito comitato in queste ore stanno aderendo anche altri residenti della zona e non si esclude il ricorso ad una class action.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria, che ha così commentato: «La cosiddetta ‘industria del divertimento’ è una colonna portante della nostra economia: non si può pensare di fare turismo senza un’adeguata offerta di intrattenimento, né si può pensare di uscire dalla crisi economica che sta caratterizzando questa nostra epoca senza sostenere ogni tipo di attività commerciale.I diritti di ciascuno però finiscono dove cominciano quelli degli altri, primo fra tutti il sacrosanto diritto ad un riposo ristoratore.
La nostra Amministrazione ha posto delle regole chiare sull’inquinamento acustico: vanno rispettate, e siamo sempre disponibili a rivederle nei casi specifici in cui non siano adeguate a garantire i diritti di tutti.
Penso però che la prima regola sia quella del buon senso: per evitare spiacevoli interventi di forze dell’ordine e contenziosi giudiziari ci si può venire incontro. Se da un lato, almeno nei prefestivi, si può innalzare il limite di tolleranza, dall’altro si deve comprendere che, almeno in prossimità di centri abitati è meglio non esagerare col volume piuttosto che vedersi interrompere la serata».

Intanto adesso spetterà alla magistratura pronunciarsi in merito.

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