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Ottobre 18 2024

Ospedale di Ostuni, i capigruppo di maggioranza chiedono di rivisitare il programma Asl

Con una nota condivisa, i consiglieri comunali ostunesi commentano le ultime vicende ospedaliere, avanzando proposte di efficientamento

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I componenti dei gruppi della maggioranza ostunese intervengono nel dibattito relativo all’attuale situazione dell’Ospedale di Ostuni, scrivendo al direttore della Asl di Brindisi, Giuseppe Pasqualone, ed al governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, avanzando possibili proposte mirate e migliorare l’efficienza del nosocomio della città bianca.

Firmato dai consiglieri capigruppo Claudia Trifan (Obiettivo Comune), Vittorio Roberto Carparelli (Per Ostuni), Francesco Beato (Ostuni Futura), Ernesto Camassa (Lega), Francesco Semerano (Fratelli D’italia) e Giuseppe Bagnulo (Forza Italia), il documento riporta una sintesi di quanto accaduto nelle ultime settimane, provvedimenti accolti con prudente scetticismo (data anche la storia più o meno recente dell’ospedale ostunese) che portano ad una serie di considerazioni maturate in richieste/proposte.

«Le confortanti notizie sull’emergenza Covid19 nella nostra Provincia ci permettono, a nome dei gruppi consiliari che rappresentiamo, di avanzare alcune proposte finalizzate a rendere più efficiente l’Ospedale di Ostuni in questa fase – recita la nota condivisa a mezzo stampa –  Nella nota del 2 aprile, avente ad oggetto “Emergenza Covid 19 – Riorganizzazione P.O. Ostuni”, la Direzione Generale dell’ASL aveva indicato il nostro Presidio come potenziale ospedale capace di ospitare i pazienti COVID e, in ottemperanza alle disposizioni regionali circa la riduzione delle attività non urgenti, di sospendere i ricoveri nei reparti di Chirurgia ed Ortopedia e di trasferire il personale presso gli ospedali di Francavilla Fontana e Brindisi.

Dopo meno di una settimana, la stessa Direzione Generale rivedeva le proprie posizioni, certamente in seguito all’evoluzione dell’epidemia e sulla osservazione, rimarcata da nostri gruppi politici di maggioranza, che l’ospedale di Ostuni non è idoneo ad ospitare pazienti Covid, causa la mancanza di percorsi dedicati e strutture adeguate. La stessa Direzione Generale comunicava, l’8 aprile, che i lavori nel reparto di Pneumologia erano quasi completati e che sarebbero stati avviati i lavori di restyling dei reparti di Chirurgia ed Ortopedia, da ultimare rispettivamente in 45 giorni (per il reparto di Chirurgia) e 60 giorni (per il reparto di Ortopedia).

Secondo le disposizioni della Direzione Generale tali lavori avrebbero necessariamente comportato il trasferimento “temporaneo” (attualmente in corso) del personale dei reparti oggetto di lavori, presso gli ospedali di Francavilla e Brindisi, garantendo nel Presidio di Ostuni un solo ambulatorio chirurgico ed ortopedico, diurno e nei giorni feriali.

È, quindi, di tutta evidenza il depotenziamento non solo dei reparti sopra indicati, ma anche del Pronto Soccorso che resterebbe sprovvisto di servizio di consulenza chirurgica e ortopedica nei turni festivi e notturni, penalizzando ulteriormente operatori sanitari e cittadini. La storia tristemente nota dell’Ospedale di Ostuni ci porta a diffidare delle soluzioni temporanee e, soprattutto, dell’“alleggerimento” di personale dai reparti, in passato divenuto motivo di chiusura degli stessi.

A nostro modo di vedere, i dati di fatto (sviluppo dell’epidemia e andamento di ricoveri e interventi negli ospedali di Francavilla, Brindisi e Ostuni) dovrebbero razionalmente portare ad una rivisitazione del programma comunicato dalla Direzione Sanitaria.

Considerando la minore necessità di posti Covid e post-Covid che attualmente afferiscono al Pronto Soccorso di Brindisi e tenendo conto del numero esiguo di pazienti che in questo momento si sottopongono a trattamenti chirurgici in elezione, non ci sono validi motivi per smembrare un presidio ospedaliero quale quello di Ostuni, solo per qualche intervento chirurgico in più da effettuare presso il Presidio di Francavilla; peraltro, il personale presente presso l’ospedale di Francavilla attualmente è in numero sufficiente per affrontare le emergenze chirurgiche.

Ci chiediamo, quindi, se abbia senso avere un reparto di Pneumologia con 20 posti letto (finalmente!), con terapia sub intensiva, con attrezzature adeguate e con personale qualificato o avere un reparto eccellente come quello di Medicina sprovvisto di servizio di consulenza cardiologica, di rianimazione e ogni altra specialità indispensabili per dette unità complesse. A tal proposito, nonostante le ripetute rassicurazioni, da ultimo quelle in Consiglio Comunale, la Direzione Generale non è riuscita a mettere a disposizione i necessari cardiologi, pur in presenza di un concorso espletato e di una graduatoria valida.

In considerazione, infine, delle probabili lungaggini nell’espletamento dei lavori previsti nei reparti di Chirurgia e Ortopedia (è sufficiente prendere ad esempio quanto avvenuto nel reparto di Pneumologia) chiediamo: di riaprire il blocco operatorio; di ripristinare i ricoveri di Chirurgia ed Ortopedia, allocandoli temporaneamente presso il reparto di Ortopedia (otto posti letto per unità operativa); prevedere una ristrutturazione più adeguata del reparto di Chirurgia dotando le stanze di servizi; una volta terminati i lavori in Chirurgia, riportare i reparti accorpati al primo piano fino al completamento dei lavori di restyling di Ortopedia; procedere alla nomina dei cardiologi, da tempo attesa».

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