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Ostuni
Novembre 12 2025

Ostuni, la costa a rischio: chiesta la sospensione del Piano Comunale delle Coste per gravi criticità legali e ambientali

Le associazioni chiedono la sospensione del Piano Comunale delle Coste: emergono gravi criticità legali, ambientali e di sicurezza

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La Giunta esecutiva del Forum della Società Civile di Ostuni, insieme ai tecnici delle associazioni Italia Nostra Messapia Ostuni, Libero Comitato per la Salvaguardia della Costa di Ostuni (LCSC), Circolo Legambiente Ostuni APS, Geos Ostuni, Comunità Laudato Sì – Ostuni e Lu Scupariedde – Associazione Culturale, ha presentato al Comune di Ostuni una serie di osservazioni tecniche e giuridiche dettagliate sul nuovo Piano Comunale delle Coste 2025 (PCC).

Le associazioni chiedono la sospensione e la revisione totale del Piano, ritenuto non conforme alla normativa vigente, carente sotto il profilo della sicurezza e in contrasto con gli interessi collettivi di tutela ambientale e paesaggistica.

Uno dei punti più critici riguarda la previsione di nuove Spiagge Libere con Servizi (SLS) e Stabilimenti Balneari (SB) in aree classificate a rischio idrogeologico elevato.
Molte di queste concessioni sono localizzate alla foce di corsi d’acqua o in prossimità di falesie, zone dove vige il divieto assoluto di concessione per pericolosità idraulica o geomorfologica.

Inoltre, il Piano non risulta corredato dei pareri obbligatori dell’Autorità di Bacino, configurando così un potenziale profilo di responsabilità giuridica per l’Amministrazione comunale in caso di eventi naturali o incidenti.

Il Forum denuncia anche la mancata garanzia del diritto universale di accesso al mare.
Il Piano, invece di promuovere una costa fruibile da tutti, perpetua un modello “a enclave”, che favorisce aree private e limita le spiagge libere a zone marginali o difficilmente raggiungibili.

Le associazioni chiedono un vero Piano di Accessibilità Integrata, che consenta ai cittadini di usufruire pienamente del litorale, in particolare nelle aree più pregiate come Rosa Marina e Valtur.

Un altro aspetto critico riguarda la mancata valorizzazione del patrimonio archeologico, storico e paesaggistico lungo la costa di Ostuni.
Il Piano non coordina adeguatamente le proprie previsioni con gli strumenti di tutela vigenti, trascurando siti di elevato valore come torri costiere, insediamenti preistorici e paesaggi storici.

Allo stesso modo, mancano misure concrete contro l’erosione costiera, un fenomeno ormai cronico che minaccia la stabilità ambientale e turistica della zona.

In sintesi, secondo le associazioni, il Piano Comunale delle Coste 2025 risulta inadeguato, insicuro e non rispettoso dei vincoli ambientali e paesaggistici.
Il documento, nella sua forma attuale, non tutela la costa di Ostuni né garantisce un equilibrio tra sviluppo turistico, sicurezza e conservazione del territorio.

L’auspicio del Forum e delle associazioni è che le osservazioni vengano accolte, affinché il Comune possa dotarsi di un Piano sostenibile, rispettoso dei divieti vigenti e capace di conciliare la tutela ambientale, culturale e sociale della costa con la libera fruizione da parte di tutti i cittadini.

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