Un lettore scrive in Redazione per rendere pubbliche alcune considerazioni, peraltro pienamente condivisibili, sull’incuria che regna tanto nell’area urbana, quanto nelle campagne di Ostuni.
«La Puglia è sempre più gettonata – scrive il signor Fabrizio Canedoli – si sprecano le statistiche in crescita, gli articoli e i servizi televisivi che ne elogiano la bellezza e l’ospitalità. Ancor più in crescita di apprezzamento è la Valle D’Itria, per la fantastica combinazione di natura, gastronomia, borghi, accoglienza.
Sono quasi dieci anni che abbiamo acquistato una seconda casa nell’agro di Ostuni. Abbiamo investito non poco appaltando i lavori ad imprese locali, curato i dettagli, rispettato l’ambiente, portato amici, magnificato le qualità di questi posti. Ma, dopo quasi dieci anni, io – lombardo incantato da queste zone – ancora non riesco a dominare il disagio e la profonda sensazione di mancanza di senso civico che mi coglie quando sono qui: strade dissestate, segnaletica e illuminazione stradale del tutto inadeguate e, soprattutto, rifiuti ovunque e non solo in stagione turistica.
Quest’ultimo problema non è di tutta la Valle D’Itria – continua il signor Canedoli – lo è in particolare di Ostuni. Infatti, rispetto a molte altre cittadine o borghi della Valle (Locorotondo – un gioiello di cura e pulizia frutto di una virtuosa collaborazione amministrazione & privati -, Martina Franca, Ceglie, Cisternino), per non parlare – poco distante – di città come Monopoli o Polignano, nonostante la nomea e la forte affluenza turistica, la città di Ostuni colpisce chi la visita (testimonianza diretta, comprovata dai commenti dei molti amici e conoscenti che abbiamo avuto ospiti in questi anni) per le cartacce e i rifiuti abbandonati per strada, per la trascuratezza degli edifici appena fuori dalla zona storica, per l’asfaltatura delle strade e dei marciapiedi da quarto mondo, per la scarsa cura del verde pubblico.
Anche luoghi incantevoli come la SS16 per Fasano o la strada dei Colli sono vere e proprie discariche a cielo aperto. E quello che colpisce è che i rifiuti lasciati dagli incivili rimangono ai bordi delle strade per mesi, forse per anni, senza che nessuno si premuri di farli raccogliere.
Possibile che non ci siano soluzioni? Possibile che chi ci abita stabilmente accetti di vivere in queste situazioni?
Per i rifiuti quest’ anno un tentativo è visibile: le isole ecologiche mobili a giorni alterni. Ma in momenti di forte afflusso come in questo agosto è evidente che la mancanza di postazioni fisse distribuite sul territorio sia una gravissima lacuna. Ne è una prova il fatto che in questi punti vengano depositati rifiuti tutti i giorni della settimana, anche in assenza di contenitori.
Per i rimediare – conclude Canedoli – serve ricorrere a specialisti che hanno già risolto o aiutato a risolvere situazioni simili. Nel comune in cui risiedo si è arrivati, ad esempio, all’85% di raccolta differenziata. Oltre che una forte, pressante, esasperata sensibilizzazione sui doveri civici degli abitanti».