Si è svolta anche a Ostuni nella mattinata di ieri, sabato 25 settembre, “Puliamo il Mondo”, la più grande iniziativa di volontariato ambientale italiana, giunta quest’anno alla sua ventinovesima edizione. I temi e gli obiettivi di “Puliamo il Mondo (dai pregiudizi) 2021” sono, come sempre, il recupero di aree degradate, la promozione della raccolta differenziata e una gestione razionale e sostenibile del ciclo dei rifiuti.
Il Comune di Ostuni ha aderito all’iniziativa e ha organizzato un incontro tenutosi nel Parco delle Dune Costiere alla Casa del Mare di Fiume Morelli, a cui ha preso parte il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, l’assessore all’ambiente del Comune di Ostuni, Paolo Pinna, i membri della giunta esecutiva del Parco Dune Costiere, Mariflo Magli, Rosa Santoro e Fabrizio Anglani, il direttore del Gal Alto Salento ed ex direttore del Parco, Gianfranco Ciola.
Il gruppo di volontari presenti, subito a margine dell’incontro incentrato sulla tutela dell’ambiente e del territorio, si è occupato della pulizia dalla plastica e da altri rifiuti delle aree naturali costiere comprese tra le spiagge di Costa Merlata e Santa Lucia.
«È importante che ciò che si farà nei prossimi anni, già a partire da domani – ha spiegato il presidente Ciafani – abbia un’impostazione diversa rispetto a ieri. La Puglia deve fare in modo di liberarsi delle centrali a carbone e a gas, mi riferisco a Brindisi, a Taranto o a Candela, investendo sulle energie rinnovabili. Bisogna ottimizzare il sistema del trasporto pubblico e della gestione dei rifiuti, creando impianti di riciclo. Per fare le cose per bene bisogna scegliere i progetti giusti e puntare sul protagonismo sano dei territori. Ecco perché oggi siamo qui, nel Parco delle Dune Costiere, un presidio fondamentale che, proprio in quest’ottica, bisogna rafforzare e sostenere».
Facendo riferimento alla fase di stallo che ha caratterizzato la governace del Parco in circa due anni di impasse politica sulla nomina del presidente, Stefano Ciafani ha aggiunto: «Crediamo che sia necessario ristabilire un dialogo sulle questioni ambientali più importanti per operare un cambio di rotta. Siamo stati accusati di essere dalla parte del “turismo degli straccioni” per aver declassato da cinque a quattro vele il comprensorio in cui rientra Ostuni. Niente di più falso. Noi puntiamo su un turismo di altissimo profilo e di grandissima qualità, altrimenti non collaboreremmo proficuamente con destinazioni straordinarie che contano flussi, in alcuni casi, di decine di milioni di presenze, in cui si mettono in campo stategie importanti di tutela ambientale e, al tempo stesso, di sviluppo territoriale. Qui, come altrove, bisogna fare un ragionamento sulla crescita turistica per i prossimi vent’anni, per questo è fondamentale ripristinare un confronto puntuale sui vari progetti. Noi a questo territorio teniamo molto e siamo disponibili a collaborare sulle scelte che verranno intraprese di qui in avanti. È vero, siamo un interlocutore sicuramente severo, ma che ha come unico faro la salvaguardia ambientale».





