Dal primo giugno nelle periferie e nelle contrade ostunesi la raccolta dei rifiuti viene effettuata attraverso il conferimento autonomo degli utenti presso i centri ambientali mobili dislocati sul territorio rurale. Un adempimento a cui è impossibile assolvere per Daniela Orsini, una cittadina disabile che vive da sola in contrada Cavallerizza.
Ripristinato il servizio porta a porta durante l’emergenza Coronavirus, la signora Daniela non ha avuto alcun tipo di difficoltà nel conferimento, ma con il ritorno alla modalità di raccolta ordinaria si ripresenta per lei un grave problema. Il primo centro ambientale mobile disponibile, rispetto alla collocazione della sua abitazione, è a quattro chilometri di distanza.
«Questo problema mi angoscia – dichiara la signora Orsini nella segnalazione giunta in Redazione – perché mi sento letteralmente abbandonata dalle istituzioni. È impensabile chiedere a parenti o amici di occuparsi del conferimento alle stazioni mobili della mia spazzatura, parltro nei tempi dettati dal calendario dell’amministrazione, e nemmeno di mettere nelle condizioni le operatrici del servizio sociosanitario di farsi carico di questa incombenza. Perciò faccio appello al buon senso dell’amministrazione comunale, affinchè riesca a individuare una soluzione adeguata per quei cittadini che, come me, non possono essere autonomi.
Sono tante le difficoltà a cui devo fare fronte vivendo in questa zona di Ostuni – continua la signora Orsini – dove manca del tutto la fornitura pubblica di acqua e gas. Aggiungere a questi gravi disservizi anche l’incombente problema della spazzatura è tremendamente mortificante. Nessuno pensa a noi persone con disabilità, che veniamo collocate tra gli ultimi perché la società non è in grado di considerare lucidamente le difficoltà che continuamente dobbiamo affrontare.
Chiedo perciò a tecnici e politici – conclude Daniela Orsini – di immedesimarsi in chi è costretto a vivere su una sedia a rotelle e a stento raggiunge il bagno o la sala da pranzo, figuriamoci un centro ambientale mobile situato a chilometri di distanza e aperto per alcune ore al giorno».