L’emergenza Coronavirus sta facendo segnare particolari criticità nelle Rsa e nelle Rssa, un problema che ha destato particolare preoccupazione nelle regioni del nord del Paese, devastate dai focolai più accesi, ma che si sta presentando, pur con le dovute proporzioni, anche in Puglia.
I primi casi di contagi nelle residenze per anziani hanno fatto suonare l’allarme, nei giorni scorsi è anche intervenuta sull’argomento l’onorevole ostunese Valentina Palmisano, ieri poi è stato illustrato, in un incontro tra la task force regionale e le associazioni rappresentative delle residenze sanitarie e sociosanitarie extraospedaliere, il piano strategico emergenziale per la gestione delle criticità delle Rsa e Rssa.
In videoconferenza anche il governatore Michele Emiliano con il direttore del dipartimento Politiche della Salute, Vito Montanaro. Nel corso dell’incontro, Montanaro ha comunicato che il piano strategico emergenziale per la gestione delle criticità delle Rsa e Rssa nelle quali sono stati riscontrati casi positivi Covid, sarà attuato anche con un rafforzamento delle attività sanitarie garantite dalla Asl, con l’ausilio di operatori sanitari del servizio pubblico.
Il piano servirà a gestire sia la fase emergenziale che la successiva fase a medio e lungo termine. Le strutture pugliesi collaboreranno con la compilazione di un questionario di autovalutazione predisposto sulla base delle linee guida regionali relative alla prevenzione e gestione del rischio da infezione Covid-19 nelle strutture residenziali.
Le misure di sorveglianza epidemiologica prevedono di confinare i pazienti in house, uno degli aspetti centrali della strategia adottata dal personale dei Dipartimento di prevenzione delle Asl che si stanno occupando della sorveglianza epidemiologica di tutti gli ospiti delle strutture residenziali. Questo significa tamponi a tappeto che interessano sia ospiti che operatori. I test, come da direttive sanitarie nazionali, vengono ripetuti al 14 esimo giorno per escludere e/o accertare la positività al Covid.
Previsto inoltre l’isolamento in aree Covid e aree Covid free, la creazione cioè di aree Covid dove isolare i pazienti positivi (quando non è necessario il ricovero in ospedale) e aree Covid free destinate ad ospitare i soggetti non contagiati e assistiti da altro personale per evitare qualsiasi forma di contatto con i pazienti positivi.
Altri punti principali del piano, sono l’assistenza sanitaria e le terapie specifiche, con cui gli specialisti Asl saranno a disposizione per monitorare le condizioni di salute degli ospiti e intervenire con terapie specifiche Covid, e i dispositivi di protezione individuale (supporto alle strutture residenziali anche predisponendo kit completi di dispositivi di protezione individuale, per assicurarsi che l’accesso venga effettuato nel rispetto assoluto delle procedure previste, più la formazione per l’utilizzo dei dispositivi).
Resta inoltre di primaria importanza, il contatto con i familiari, per cui viene richiesta la massima attenzione alla comunicazione tra degenti e familiari, anche attraverso tablet e smartphone.
Tutte le strutture sociosanitarie sono sotto monitoraggio delle aziende sanitarie in accordo con il Dipartimento Salute della Regione. La situazione di ospiti e operatori è aggiornata quotidianamente per poter individuare in tempi rapidi l’eventuale insorgenza di nuovi casi di positività al virus e mettere subito in atto le stesse misure contenitive adottate nelle altre Rsa e Rssa.