Un’ulteriore limitazione delle libertà individuali. Questo è per la divisione ostunese della Fenailp – Federazione nazionale autonoma imprenditori e liberi professionisti la cosiddetta Fase 2, un periodo in cui non è stata fornita alcuna risposta o minima soluzione alle emergenze vere, con cui sono chiamate a fare i conti tutte quelle attività economiche e sociali messe in ginocchio dopo due mesi di chiusura totale.
Fermo restando che la città di Ostuni ha saputo gestire in maniera ottimale l’emergenza sanitaria dimostrando, oltretutto, grande senso di responsabilità, la Fenailp di Ostuni sta cercando di ridurre al minimo le penalizzazioni e le imposizioni imposte dal governo nazionale per evitare ulteriori danni alle attività produttive, cercando di far ripartire al meglio il tessuto economico della città con la collaborazione dell’amministrazione comunale e tutti gli enti preposti.
Tramite il vice presidente nazionale e coordinatore cittadino Cosimo Lubes, la Fenailp ha richiesto e mediato il dibattito durante i due incontri che si sono svolti nei giorni scorsi con l’amministrazione comunale. Il primo, tenutosi in video conferenza tra la delegazione ostunese e il sindaco Guglielmo Cavallo, è servito ad affrontare alcune tematiche importanti in prossimità della stagione estiva ma, soprattutto, anche le problematiche legate ai regolamenti e le abitudini nella gestione delle attività che, con l’emergenza Covid-19, hanno subito molte variazioni per il rispetto delle regole sanitarie di protezione e tutela individuale. In proposito, sono stati affrontati diversi punti, dalla deroga al pagamento della tassa per l’occupazione di suolo pubblico, relativa in particolare agli operatori del centro storico, e del comparto degli ambulanti. È inoltre stato richiesto il prolungamento della stagione estiva, cercando di mantenere efficiente la manutenzione delle spiagge, meteo permettendo. In ultimo è stato affrontato anche il problema delle confraternite, visto che abbiamo dei fiorai associati Fenailp.
Al secondo incontro, sempre richiesto dalla Fenailp, oltre ad avere come interlocutore il sindaco Cavallo, è stato presente anche l’assessore alle attività produttive Luca Cavallo e il direttore del SIAN della Asl della provincia di Brindisi, la dott.ssa Anna Gemma Simini, che afferma: «L’importante è adottare tutte le misure necessarie a contenere la diffusione del virus, e promuovere la ripresa delle attività, evitando nuovi focolai che potrebbero bloccare nuovamente tutto».
«C’è bisogno di molta responsabilità individuale da parte degli OSA – operatori socio assistenziali nel rispetto delle norme – dichiara Cosimo Lubes – al fine di individuare le linee guida da adottare con eventuali soluzioni alle varie criticità emerse, cercando di andare incontro a tutto il comparto produttivo nel migliore dei modi, rispettando rigorosamente i regolamenti sanitari imposti per questo tipo di emergenza e anche l’utilizzo dei bagni pubblici per il centro storico in particolare. I due incontri, sono stati importanti sotto tutti i punti di vista anche perché serve che i due enti trovino le opportune soluzioni per il territorio, ovviamente con la collaborazione di tutti, proprio per evitare problemi di una certa importanza che si potrebbero manifestare specialmente nell’approssimarsi della stagione estiva.
Inoltre – continua Lubes – bisogna cercare di snellire e sburocratizzare il sistema amministrativo e di controllo delle attività che si uniformeranno a tutte le regole di prevenzione, cercando di evitare sanzioni per ridurre al minimo i danni.
In virtù di questo inizio di collaborazione e confronto, si chiede al sindaco la possibilità di istituire un tavolo permanente formato dagli stessi enti e le associazioni di categoria riconosciute, con il fine di affrontare, oltre la fase 2, il rilancio produttivo ed economico del nostro territorio.
Agli enti su indicati, per la loro cordiale disponibilità – conclude Lubes – va il mio ringraziamento personale e di tutta la federazione, dimostrando che, proprio in un momento particolare come questo, serve grande unità di intenti, al fine anche di evitare eventuali sanzioni che, certamente, creerebbero più danni di quelli già subiti per lo stato di fermo».