Il SAP – Sindacato Autonomo di Polizia scende in piazza per manifestare la propria vicinanza ai poliziotti che, dopo aver arrestato i responsabili della morte del “fratello di giubba” Carlo Legrottaglie, si trovano iscritti nel registro degli indagati. La manifestazione di solidarietà, organizzata dal SAP, si terrà il 19 giugno 2025 a Grottaglie, di fronte al Commissariato di Pubblica Sicurezza.
All’iniziativa parteciperanno i Segretari Regionali di Puglia e Basilicata, Francesco Pulli e Michele Gallucci, il Segretario Generale SAP, Stefano Paoloni, e il Segretario Nazionale Vito Stasolla. Sarà presente anche una delegazione della Segreteria Provinciale di Brindisi, affiancata dai rappresentanti delle altre province pugliesi.
È importante sottolineare che l’inclusione nel registro degli indagati non implica colpevolezza, ma è un atto di garanzia, che permette agli agenti di partecipare a tutte le fasi del procedimento, con l’assistenza dei propri legali. Tuttavia, questo comporta automaticamente il blocco delle loro carriere per tutta la durata delle indagini, con ricadute professionali non trascurabili.
È quanto afferma il SAP, che non intende in nessun modo muovere un’accusa alla magistratura, la quale “fa il suo dovere egregiamente applicando la legge”. Tuttavia, dal sindacato proviene un accorato appello alla classe politica, affinché venga modificato l’iter di garanzia per le forze di polizia.
È ritenuto inaccettabile che poliziotti che agiscono per dovere, per legittima difesa o per l’adempimento delle loro funzioni, subiscano automaticamente l’avviso di garanzia, senza che siano stati preventivamente valutati i presupposti di esclusione del reato.
È per questo che il SAP chiede una modifica normativa, affinché, in casi come questo, siano effettuati preventivamente degli accertamenti di garanzia da parte delle stesse Amministrazioni di Polizia. A loro dovrebbe spettare, in una prima valutazione, la rappresentanza degli operatori, evitando di aprire automaticamente un procedimento a loro carico.
È una proposta di civiltà giuridica, che intende tutelare coloro che ogni giorno mettono a rischio la propria vita per mantenere l’ordine e la sicurezza.
È quindi fondamentale che le forze di polizia non vengano criminalizzate per aver compiuto il proprio dovere, e che la normativa si adegui alle sfide che l’operato delle forze dell’ordine comporta. Come afferma Roberto Belfiore, Consigliere Nazionale SAP: “Chi fa il proprio dovere non può essere messo sotto processo”.