A distanza di poche ore dalla notifica del decreto del Presidente della Repubblica che sancisce lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, a cui è allegata la relazione ministeriale redatta dalla ministra Luciana Lamorgese sulla scorta delle considerazioni espresse dalla commissione di accesso ispettivo, il Partito Democratico di Ostuni esprime le sue considerazioni a riguardo.
«La relazione ministeriale traccia un quadro sconcertante – dichiarano i democratici ostunesi – ponendo in risalto una generale “mala gestio” della cosa pubblica, una serie di condotte omissive e negligenti, anche reiterate nel tempo, che hanno favorito la permeabilità e il condizionamento dell’ente agli interessi della criminalità organizzata.
La relazione ci conferma quanto avevamo affermato nell’immediatezza dello scioglimento del Consiglio Comunale. Da un lato ripropone il tema della selezione della classe dirigente, tema rispetto al quale da tempo il Pd di Ostuni suggerisce una riflessione condivisa da parte di tutte le forze politiche. Dall’altro afferma che le condotte contestate e oggetto di censura sono reiterate e, talvolta, risalenti nel tempo, circostanza questa che impone una presa d’atto condivisa.
In generale, anche per quanto accaduto a Parabita, Surbo, Scorrano e Carovigno, si ribadisce la perplessità nei confronti di una norma che, per come concepita, affida alla Prefettura e al Ministero dell’interno un potere addirittura maggiore rispetto a quello della Magistratura potendo decretarsi lo scioglimento degli organi democraticamente eletti anche in base a irregolarità amministrative.
Dalla relazione, ad esempio – continuano i democratici – non si evince una netta separazione tra le condotte della parte politica (Sindaco, giunta e Consiglio Comunale) e quelle della parte burocratica (dirigenti e funzionari) sovrapponendo gli uni agli altri senza tenere conto delle leggi che regolano le rispettive attribuzioni dei poteri. Con ciò non si vogliono minimizzare le irregolarità segnalate, quanto piuttosto riflettere sulle effettive responsabilità che hanno portato ad una pagina così triste per il nostro Comune e ad un provvedimento che penalizza fortemente la nostra città. Comprendere se davvero Ostuni sia una città così compromessa in buona parte della sua classe politica e della società.
Prendiamo atto che il Ministero condivide parte della relazione della commissione Consiliare d’inchiesta sulla questione del parcheggio di Santa Lucia, segno questo che abbiamo lavorato, presediendo quella commissione, con grande senso di responsabilità e legalità.
Ed infine, dalla relazione si evince che la Commissione ispettiva riconosce esserci un collegamento tra gli atti intimidatori verificatisi ai danni di un consigliere comunale di minoranza e di un dirigente del comando di polizia municipale e l’attività amministrativa del Comune. Anche per questa ragione, oltre che per la sicurezza e serenità delle vittime di queste iniziative criminali, ci auguriamo ancora una volta, avendo manifestato questo proposito in ogni circostanza utile e necessaria, che la Magistratura faccia piena luce assicurando alla giustizia gli autori e accertando le ragioni delle intimidazioni considerato che paiono essere riconducibili alla vita amministrativa del nostro Comune tanto da contribuire a determinare lo scioglimento del Consiglio Comunale».