Gli istituti di scuola primaria, secondaria di primo grado, secondo grado e CPIA devono garantire la didattica digitale integrata a tutti gli alunni le cui famiglie richiedano espressamente di adottarla, in luogo dell’attività in presenza. Resta inalterata la posizione del presidente della regione Puglia Michele Emiliano, che nel giorno di Pasqua ha sottoscritto l’ordinanza n. 102.
Con decorrenza dal 7 e sino al 30 aprile, in applicazione della possibilità di deroga prevista nella seconda parte del comma 1 dell’articolo 2 del decreto-legge 1 aprile 2021 n.44, le istituzioni scolastiche della scuola primaria, della secondaria di primo grado, di secondo grado e CPIA devono garantire la didattica digitale integrata a tutti gli alunni le cui famiglie ne facciano richiesta, preferendola all’attività in presenza.
Tale scelta è esercitata una sola volta e per l’intero periodo di vigenza delle presenti disposizioni. Eventuali successive istanze modificative della scelta già effettuata sono rimesse alla motivata valutazione del Dirigente scolastico. Ove il collegamento non possa essere garantito immediatamente, ogni singolo istituto, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, deve ricercare ogni altra modalità utile a consentire comunque l’attivazione della didattica digitale integrata, agli studenti le cui famiglie ne facciano richiesta.
Secondo il Codacons di Lecce, con l’ordinanza emessa ieri sera sulla didattica digitale integrata a richiesta nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado dal 7 al 30 aprile, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, «esorbitando dai propri poteri», e nonostante la Puglia sia in zona rossa, ha «di fatto disposto la riapertura anche della seconda e terza media e della scuola superiore con obbligo da parte delle istituzioni scolastiche di accettare le richieste di didattica integrata».
«Ove ritenessimo di interpretare diversamente l’ordinanza della Regione Puglia, infatti – si legge nella nota del codacons – non avrebbe alcun senso il riferimento alla scuola media (secondaria di primo grado) ed alla scuola superiore (secondaria di secondo grado) che per legge, in zona rossa, sono integralmente svolte con didattica a distanza senza alcuna possibilità di scelta da parte dei genitori». Il Codacons chiede quindi il «ritiro immediato dell’ordinanza, che ironicamente definisce “innovativa e futuristica”, e il rigoroso rispetto della normativa nazionale».