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Dicembre 14 2024

Torna in mare la tartaruga salvata da una bambina e curata a Torre Guaceto

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E’ una storia a lieto fine quella della tartaruga Caretta caretta in difficoltà nelle acque di Savelletri e salvata da Giorgia, una bambina barese di soli otto anni.

La bimba, ai primi di marzo, faceva un giro in barca insieme alla sua famiglia- la madre Alessia e il padre Aldo- quando si è accorta che in acqua era comparsa una grande macchia scura, che a uno sguardo più attento è risultata essere una tartaruga in difficoltà.

«Con la meraviglia negli occhi – racconta Alessia, la mamma di Giorgia -, abbiamo visto questa bellissima ed enorme Caretta caretta. Ci siamo subito accorti, che non riusciva ad immergersi. Intuito il suo stato di sofferenza abbiamo deciso che avremmo fatto di tutto per recuperarla. Sapevamo che sarebbe stato difficile, ma non le avremmo mai voltato le spalle».

Alessia e Aldo riescono a caricare la Caretta caretta in barca. La piccola Giorgia è felicissima, non aveva mai visto prima una tartaruga così da vicino. In pochi minuti, scatta la richiesta di intervento alla Capitaneria di porto. All’approdo, ad attendere la famiglia c’è anche un veterinario della Asl. La tartaruga viene quindi trasferita presso il Centro di Recupero tartarughe marine di Torre Guaceto.

Iniziati gli accertamenti clinici sulla tartaruga, il personale del Consorzio scopre che, qualche settimana prima, la stessa Caretta caretta era stata catturata accidentalmente a causa della pesca a strascico, ricoverata in un centro pugliese, liberata, e catturata nuovamente, sempre con metodo a strascico, quindi recuperata per la seconda volta, e poi ancora liberata.

Quando la famiglia di Giorgia l’ha soccorsa, l’animale era ormai in agonia. Se Alessia, Aldo e Giorgia non l’avessero recuperata non ce l’avrebbe fatta. L’incapacità di immersione, sintomo di problematica polmonare, con tutta probabilità dovuta all’immersione forzata e prolungata causata dalla cattura con lo strascico, non le permetteva di sfamarsi e idratarsi.

A Torre Guaceto, la tartaruga è stata assicurata alle cure del caso; ci è voluto molto impegno. Sono passati infatti 15 giorni prima che tornasse ad alimentarsi- ma, fortunatamente la tartaruga ce l’ha fatta.

A quasi due mesi dal recupero, la grande tartaruga, di circa 60 anni, ha riacquistato le forze ed è tornata alla sua vera casa, il mare. Ad accompagnarla anche la piccola Giorgia che le ha dato il suo nome.

«L’emozione è stata doppia, prima per il recupero e poi per la liberazione – ha commentato mamma Alessia -, l’aver salvato una vita, ci ha permesso da dare un grande insegnamento alla nostra figlioletta, quello del rispetto per la natura. Il personale del Consorzio è stato fantastico: ci ha fatto sentire dei supereroi».

«A questa famiglia va tutta la nostra gratitudine – ha dichiarato il presidente dell’ente gestore della Riserva, Corrado Tarantino -, noi lavoriamo affiché la gente scelga di vivere in modo sostenibile e premi gli artigiani della piccola pesca costiera, che operano con le reti a maglia larga che permettono di limitare fortemente il rischio di catture accidentali. Torre Guaceto è già un esempio di buone pratiche, ma non smettiamo di impegnarci, il nostro obiettivo è quello di contribuire con ancora più forza alla riduzione dell’impatto antropico sull’ambiente».

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