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Ottobre 18 2024

Xylella, altri 61 ulivi positivi al batterio. Cia e Coldiretti: «Si eradichi senza perdere tempo»

Due alberi di ulivo sono risultati postivi al batterio a Fasano, dimostrando così che la Xylella stia avanzando verso nord

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A Fasano due alberi di ulivo sono risultati positivi al batterio della Xylella fastidiosa, in seguito alle analisi seguite al monitoraggio eseguito dagli operatori dell’Arif effettuato il 5 agosto.

Ciò vuol dire che il batterio sarebbe avanzato di sette chilometri nella Piana degli ulivi monumentali, rispetto a quello trovato positivo al batterio nel dicembre scorso in contrada Tuppina, nella zona a sud di Torre Canne. I due alberi risultati infetti nel territorio fasanese si trovano in contrada Sant’Angelo, poco lontano dall’ingresso del mercato ortofrutticolo.

Secondo le prescrizioni dell’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia sono 61 gli alberi colpiti dal batterio che dovrebbero essere abbattuti, stando alle rassicurazioni espresse dal presidente della Commissione Bilancio della Regione Puglia Fabiano Amati, entro la fine di settembre.

Oltre i due individuati a Fasano, uno a Ostuni, uno a Francavilla Fontana, uno a San Michele Salentino, sei a San Marzano, quindici a Montemesola, quindici a Carovigno, venti a Ceglie Messapica.

«Da sempre- ha dichiarato il vice presidente di Cia Puglia, Giannicola D’Amicososteniamo che la Xylella non avrebbe atteso i tempi della politica, della burocrazia e della giustizia. Tempi sui quali hanno anche influito i tanti condizionamenti avvenuti negli anni scorsi a opera di negazionisti che non hanno fatto altro che ritardare interventi di prevenzione che avrebbero certamente limitato il fenomeno. Il ritrovamento di due alberi a Fasano, nella Piana degli Ulivi monumentali, desta molta preoccupazione e apprensione. Sia perché confermano l’avanzata della infezione che ormai sta mettendo a serio rischio la Piana, che oltre ad avere un valore produttivo ha anche un importante valore paesaggistico e di forte appeal turistico. Sia perché i due ritrovamenti all’estremo nord della provincia di Brindisi determineranno una nuova delimitazione delle aree interessate dalla Xylella.

Speriamo – continua D’Amico – che le altre decine e decine di alberi per i quali si attendono le analisi sia a Fasano che nel resto dei territori monitorati, sia in provincia di Brindisi che in provincia di Taranto, risultino negativi, altrimenti la situazione si comprometterà ulteriormente. Auspichiamo che sul fronte eradicazioni, al momento unica azione preventiva possibile insieme alle buone pratiche e ai trattamenti fitosanitari, si proceda speditamente sia per l’espianto dei 650 ulivi già oggetto di decreto di abbattimento, sia per i nuovi focolai riscontrati dalle ultime analisi. Il nostro riferimento è sempre stata la scienza e non la fantascienza, pertanto è necessario attuare quanto previsto dalle norme in materia. Come auspichiamo anche che la Regione Puglia vari, senza perdere altro tempo, le linee guide per i sovrainnesti degli ulivi monumentali».

Alle preoccupazioni espresse dalla Cia Puglia si aggiungono quelle della Coldiretti. «Con i nuovi casi-ha dichiarato Severino Muraglia, presidente di Coldiretti Pugliasale a 944 il numero di piante infette. Anche l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha lanciato l’allarme sulla diffusione della Xylella che minaccia la maggior parte del territorio Ue dove tra l’altro sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo, con il contagio che avanza inarrestabile verso nord».

Un’altra preoccupazione espressa da Coldiretti Puglia è quella che, dopo le dimissioni di Oronzo Milillo, commissario straordinario Arif, si sia inceppato il meccanismo sia dei monitoraggi che dei tagli.

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