In Puglia, come in gran parte dell’Italia sono iniziati oggi, sabato 7 luglio, i saldi estivi, la cui data di chiusura quest’anno è fissata per il 31 agosto.
Secondo le previsioni dell’ADOC- Associazione Difesa Orientamento Consumatori, le famiglie spenderanno in media non più di 300 euro, pari a circa il 12-15 per cento del reddito mensile disponibile. Una spesa leggermente più elevata rispetto a quella sostenuta durante i saldi invernali
«La spesa delle famiglie per i saldi estivi non supererà i 300 euro, secondo le nostre previsioni – ha affermato Roberto Tascini, Presidente dell’ADOC – una spesa contenuta, ma superiore di circa 8 per cento a quella sostenuta durante i recenti saldi invernali. La combinazione tra redditi bassi e spese primarie e irrinunciabili elevate, come quelle sostenute per alimentazione, casa, trasporti e tasse, non permette alle famiglie italiane di destinare grosse cifre alle spese extra come i saldi. Gli acquisti più ingenti si concentreranno, come di consueto nel periodo finale, quando gli sconti arriveranno fino al 50-60 per cento. E’ importante rilevare che, almeno secondo le nostre stime, circa il 30 per cento dei consumatori effettuerà acquisti a saldo direttamente online. L’e-commerce è un settore che riesce a fare affari tutto l’anno rispetto ai negozi fisici, dato che sul web è sempre possibile approfittare di sconti e offerte, in media del 10-15 per cento. Questo è uno dei motivi- continua Tascini– per cui la spesa per i saldi è sempre più contenuta: i consumatori preferiscono diluire la spesa per il vestiario durante l’anno, piuttosto che concentrarla in un determinato periodo. Inoltre, molti negozi fisici effettuano promozioni continue durante l’anno. A questo punto ci chiediamo se abbia ancora senso prevedere i saldi in un periodo di tempo così ristretto e se non convenga liberalizzarli completamente. Questa soluzione offrirebbe un vantaggio sia per i consumatori che per i commercianti.”
Secondo l’ADOC anche quest’anno saranno le piccole attività commerciali a soffrire gli effetti della crisi».
«I saldi sono un momento favorevole per le grandi catene commerciali, che spesso operano in franchising, ma per i piccoli esercizi, soprattutto se dislocati nelle periferie, i guadagni non sono alti – conclude Tascini – ad ogni modo, dobbiamo sottolineare che continuano le “storture” di mercato. Circa il 20 per cento degli esercizi, come di consueto, cerca di essere più furbo degli altri e “anticipa” il periodo dei saldi, lanciando promozioni dirette, via sms o email, ai propri clienti o camuffando gli sconti con liquidazioni e svendite. Questi “trucchetti” minano pesantemente la fiducia dei consumatori verso i commercianti e penalizzano fortemente gli esercenti onesti, che puntano sulla qualità dei prodotti e sulla bontà delle offerte».
L’associazione dei consumatori invita a seguire una serie di consigli per non incappare in truffe o acquisti incauti. Prima di tutti conservare sempre lo scontrino, ricordando che i capi in saldo possono essere sostituiti e il prodotto acquistato è danneggiato o non conforme. In base al D.Lgs. n. 24/2002 il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso, anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Per quanto riguarda il difetto di conformità il consumatore può denunciarlo al venditore entro il termine di due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto.
Bisogna poi ricordarsi di fare molta attenzione ai fondi di magazzino e diffidare di quei negozi che, a fine stagione, hanno per ogni tipo di prodotto il completo assortimento di taglie e colori. Mai fermarsi al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Inoltre, prima di comprare un prodotto, se è possibile, controllare sul proprio smartphone che il prezzo non sia più alto di quello praticato sul sito ufficiale. Se l’esercizio pratica sconti superiori al 50%, spesso nasconde merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi. Un commerciante non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto. È un fenomeno “a rischio” soprattutto i primi e gli ultimi giorni di saldo.
Diffidare inoltre dei marchi molto simili a quelli noti. Potrebbero essere capi contraffatti. Infine, ricordate che sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto “in modo chiaro e ben leggibile” (Dlg n. 114/98). Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Prestare attenzione alle vetrine coperte da manifesti che impediscono di vedere la merce.