Presentati i risultati dei campionamenti di Goletta Verde effettuati dal 17 al 20 luglio sul mare pugliese.
Questa mattina a Bari, nel corso di una conferenza stampa, Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia e Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde, hanno presentato nel corso di una conferenza stampa gli esiti del monitoraggio.
In Puglia sette località balneari sulle ventinove monitorate presentano acque inquinate e cinque di queste in particolare, “fortemente inquinate”.
«Il 99,7% delle acque balneari pugliesi – come ha sottolineato Vito Bruno, direttore generale di Arpa Puglia – ha una qualità ritenuta “eccellente”. Le acque risultate fuori dai limiti di legge, sono tutte in prossimità di canali e foci che riversano in mare scarichi non adeguatamente depurati».
I siti risultati fortemente inquinati sono: la foce del torrente Candelaro a Manfredonia (Foggia), la foce di Posticeddu sul litorale di Apani a Brindisi, il canale Reale a Torre Guaceto (Brindisi), il canale di scarico di Marina di Leuca (Lecce), la foce del fiume Ostone a Marina di Lizzano (Taranto).
Sono inoltre risultate inquinate la foce del fiume Chidro a San Pietro in Bevagna (Taranto) e la litoranea di Ponente a Barletta (Bari).
In parte, il problema legato all’inquinamento delle coste deriva dal cattivo funzionamento degli impianti di depurazione. In Puglia sono 185, di cui tre in dismissione, che però continuano ancora a scaricare nel sottosuolo , mentre «il 17% – come ha spiegato Tarantini – continua a non essere conforme alla direttiva europea e il 16% è soggetto a scarichi anomali».
«La maladepurazione– sottolinea Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde- è un’emergenza ambientale che va affrontata con urgenza. Il nostro Paese è stato già condannato a pagare all’Ue una multa da 25 milioni di euro, più ulteriori 30 milioni ogni sei mesi finché non si metterà in regola. Si tratta di un costo che ricade direttamente sulle tasche dei cittadini e che, invece, avrebbe potuto rappresentare una risorsa da spendere più utilmente per aprire nuovi cantieri per la depurazione e realizzare sistemi efficienti e moderni, creando nuovi posti di lavoro. Il nostro monitoraggio come ripetiamo sempre non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi regionali».
«La fotografia scattata da Goletta Verde– continua Katiuscia Eroe- ci restituisce un’istantanea che denota come vi siano casi cronici, situazioni critiche per le quali evidentemente nulla è stato fatto. Per questo Legambiente anche quest’anno affiancherà alla denuncia pubblica sullo stato delle acque anche un’azione giuridica, presentando nuovi esposti alle autorità competenti per chiedere di verificare le cause di queste criticità e denunciare i responsabili secondo le nuove norme previste dalla legge sugli ecoreati. Esposti già presentati in alcuni casi lo scorso che hanno portato a sequestri e denunce».
Su cinque punti monitorati da Goletta Verde in provincia di Brindisi, oltre ai due risultati fortemente inquinati (Brindisi, litorale Apani, foce canale contrada Posticeddu, e a Carovigno, Torre Guaceto, alla foce del canale Reale), tre sono risultati “entro i limiti”, ovvero Torre Guaceto, spiaggia delle Conchiglie; Ostuni, in località Torre San Leonardo, spiaggia del Pilone, e Fasano, spiaggia lido Savelletri di Fasano.